Arrivano forti temporali oggi giornata caldissima, da stanotte occhio alla pioggia

Ieri è stata una giornata caldissima, ma l'afa è finita (almeno in Trentino). Con l'arrivo di fronti temporaleschi - già da ieri sera c'era un vento impetuoso e in Alto Adige pioggia e grandine - il clima è sul puunto di cambiare.

Ieri le massime hanno toccato livelli superiori ai 35 gradi. E con il grado di umidità la temperatura percepita è stata anche più elevata. Oltre 36 gradi si sono registrati anche in località di montagna. Lo zero termico è arrivato addirittura a quota 4.700 metri, con una situazione che, però, a partire da questa sera - per poi proseguire nel fine settimana - dovrebbe cambiare. Sono infatti attesi ancora temporali sparsi e un lieve calo delle temperature massime, spiegano da Meteotrentino. Per il fine settimana, poi, sono attese piogge e temporali anche intensi.
«Sabato- spiega Meteotrentino - sarà irregolarmente nuvoloso con rovesci e temporali sparsi al pomeriggio e alla sera». A Trento le temperature sono previste tra i 18 (minima) e i 32 gradi.

Domenica è atteso un cielo molto nuvoloso con rovesci e temporali diffusi, localmente anche intensi. Previsto per la stessa giornata un brusco calo della temperatura: a Trento, per fare un esempio, si andrà dai 17 a un massimo di 25 gradi.
La tregua, però, durerà poche ore. Lunedì e martedì, infatti, torneranno il sole e il caldo afoso: le temperature si impenneranno nuovamente - fino a 33 gradi lunedì, fino a 32 il giorno seguente - con possibili rovesci e temporali sparsi soltanto nelle ore pomeridiane.
Le temperature elevate di questi giorni si traducono anche in una scadente qualità dell’aria. Il bollettino definitivo diramato dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente racconta che l’altroieri, mercoledì, il livello della concentrazione dell’ozono ha superato la quota di 180 microgrammi per metro cubo in varie zone. Nelle centraline del Parco Santa Chiara a Trento si sono raggiunti i 182 microgrammi per metro cubo, a Rovereto i 198 microgrammi per metro cubo, a Riva del Garda i 199 e sul Monte Gaza addirittura i 229 microgrammi per metro cubo (aria etichettata come “scadente” in tutte e quattro le zone).

Per quanto riguarda l’agricoltura, sul fronte della vendemmia ha fatto scalpore la notizia che in Veneto si preparano ad anticiparla di un paio di settimane. «Mi sembra prematuro parlarne», sorrideva ieri il presidente della Cavit Lorenzo Libera, quando lo ha saputo. «Secondo i bollettini dei nostri agronomi, noi potremmo partire in ritardo di 7-10 giorni rispetto all’anno scorso». Perché queste giornate afose, in fondo, non rappresentano nulla di anomalo. «Esatto», prosegue Libera. «Siamo alla fine di luglio. Non c’è niente di strano in quattro giornate di gran caldo. E comunque ci stiamo abituando a fenomeni particolari». Per parlare delle uve precoci, sottolinea il presidente della Cavit, «sta iniziando adesso l’invaiatura», vale a dire la fase della maturazione che ha luogo al termine dell’accrescimento, con il viraggio dal verde ad una colorazione finale che varia a seconda del vitigno.

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