Orso M49, Mauro Corona si scaglia contro Fugatti: «Follia. L'animale deve restare in libertà»

di Nicola Marchesoni

Contrariato. Anzi di più: furibondo. Con Maurizio Fugatti. Per l’ordine di uccidere M49, se si avvicinerà ai centri abitati. «Una scelta scellerata. Folle».
Mauro Corona, scrittore e esperto di tematiche legate alla montagna, sta seguendo con apprensione la vicenda dell’orso più ricercato d’Italia. Forse d’Europa. E dichiara apertamente di fare il tifo per il plantigrado.

Cosa farebbe al posto di Fugatti?
M49 deve restare libero. Non va né catturato e neppure, solo a dirlo mi arrabbio, ammazzato. Poi va tenuto sotto controllo. Anche se qualche genio ha avuto la brillante idea di levargli il radiocollare. Non deve essere messo in una “prigione”.

Ci troviamo comunque di fronte ad un esemplare problematico. Concorda?
Problematico perché è scappato, infischiandosene del suo pelo che friggeva in quei 7.000 volt della gabbia del Casteller dove volevano fargli passare la vita intera? Questo è ciò che vuol far credere una determinata classe politica. Quella degli slogan. La verità è che in Trentino si sono spesi soldi pubblici per reintrodurre gli orsi e adesso li vogliono fermare. A costo di sparargli.

M49 ha ammazzato decine di mucche e pecore, gli allevatori delle Giudicarie non la pensano come lei.
L’orso è un predatore. Non c’è nulla di cui stupirsi se si sfama così. I contadini trentini hanno però ragione a protestare per i danni subiti, che andrebbero risarciti subito. Purtroppo per loro l’Italia è il regno delle perizie, ci mettono anche dieci anni per darti i soldi per un capo ucciso.

Per la giunta questo plantigrado rappresenta un pericolo per l’incolumità pubblica.
Gli stupratori e i ladri no? Maurizio Fugatti stia attento ai messaggi che lancia. Le parole sono come la polvere da sparo: se nelle cartucce ne metti troppa, queste ti esplodono in faccia.

La vicenda M49 rischia di danneggiare il Trentino?
L’immagine della vostra provincia è prestigiosa. Ma come insegna Dino Buzzati nel “Crollo della Baliverna”, basta poco per fare venire giù tutto. E quando succede, credetemi, dopo è difficile ripartire.

È possibile una convivenza pacifica tra grandi carnivori e uomo?
Sì, e per arrivarci c’è solo una strada. Quella dell’educazione. Dobbiamo mandare nelle scuole le guide alpine, gli artigiani, i boscaioli, i cacciatori per spiegare alle future generazioni la montagna e la natura. Ora il 95% della gente non sa niente, nemmeno le cose più banali.

Quali?
Ad esempio che è normale che un animale, pure una chioccia, sia aggressivo quando ha i cuccioli. In condizioni normali non rappresenta in alcun modo un pericolo per l’uomo. Tutto il resto sono chiacchiere.

Le sue parole renderanno felici gli animalisti.
Io non sono un animalista. Alcuni hanno per me posizioni davvero incomprensibili: per coerenza quando prendono una zecca non dovrebbero sopprimerla. E invece lo fanno.


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