Ai dipendenti Pat in difficoltà i colleghi regalano le ferie

di Zenone Sovilla

Arriva in Provincia l'istituto delle «ferie solidali», che consente al lavoratore di donare giornate di ferie a colleghi che si trovano in gravi difficoltà per ragioni personali/familiari e che hanno raggiunto il tetto delle varie forme di assenza retribuita. Una dettagliata scheda informativa è stata distribuita nei giorni scorsi ai dipendenti provinciali, per illustrare le caratteristiche di questo nuovo strumento contrattuale.

Il quadro legislativo di riferimento comprende una norma provinciale varata un anno fa, il contratto di settore rinnovato nel 2018 e l'accordo decentrato del 10 maggio scorso.
Si stabilisce che i lavoratori a tempo indeterminato possono cedere a titolo gratuito le ferie da loro maturate e non fruite, eccedenti il periodo minimo legale di quattro settimane l'anno. La cessione deve andare a favore di altri dipendenti dello stesso datore di lavoro e del medesimo comparto contrattuale, che non siano superiori quanto a categoria/livello contrattuale e che abbiano un orario di lavoro uguale o inferiore.

Per quanto riguarda le situazioni che giustificano il ricorso alle ferie solidali, si menziona in particolare la necessità di assistere familiari gravemente malati. Va sottolineato che, in virtù di quanto previsto dalla legge del maggio 2018, la Provincia autonoma ha assunto una posizione di avanguardia nel panorama generale, perché la previsione contrattuale inerente le condizioni di grave malattia di figli minori è stata estesa includendo parenti o affini di primo e secondo grado, coniugi o persone che vivono in unione civile. Sono previste, inoltre, condizioni di grave necessità sul piano strettamente personale.

Il lavoratore può presentare una richiesta di ferie solidali, fino a un massimo di trenta giornate (eventualmente replicabili tramite una successiva domanda). A questo punto l'amministrazione procede con un avviso pubblico al quale i dipendenti possono rispondere comunicando quante giornate intendono cedere. Il tutto, domande e risposte, ovviamente in forma anonima, con pratiche trattate nell'ambito riservato degli uffici. Se la totalità delle ferie cedute è inferiore al numero richiesto, si procede alla distribuzione di quelle disponibili, secondo criteri proporzionali, fra i richiedenti, che dovranno fruirne nell'anno di acquisizione.

Allo stato attuale, restano esclusi dall'accesso a questo istituto i dipendenti con qualifica di dirigente e di direttore, perché in entrambi i casi si attende la necessaria «ratifica» a livello di contrattazione integrativa. Per quanto riguarda gli altri datori che afferiscono alla galassia pubblica, dai Comuni agli enti strumentali della Provincia, si fa riferimento alle stesse previsioni contrattuali: le ferie solidali sono previste previo accordo decentrato fra le parti sociali. Più composita la situazione delle altre realtà, dalle fondazioni alle Spa, con quest'ultime che sono di diritto privato e ovviamente fanno riferimento innanzitutto al relativo contratto di categoria.
Peraltro, dentro e fuori della funzione pubblica, in Italia e in Europa, molti accordi sindacali hanno integrato questo istituto innovativo, col plauso di Cgil, Cisl e Uil. «Noi sindacati lo abbiamo richiesto e sostenuto con convinzione», commenta Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp.

«Si tratta di una norma di grandissima civiltà - prosegue - che è stata accolta positivamente dai lavoratori. La trovo un importante segno di solidarietà, tanto più significativo in questi tempi spesso di aridità sociale. Io darei volentieri la mia disponibilità per dare una mano a un collega che ha bisogno di tempo a causa di gravi problemi personali o in famiglia.
Ricordo che in passato abbiamo assistito a casi di lavoratori costretti a chiedere l'aspettativa senza retribuzione per poter stare accanto al coniuge malato terminale. Ecco, in circostanze così drammatiche è decisamente prezioso il contributo che ognuno dei colleghi può fornire. Certo, bisogna vigilare affinché l'attuazione sia rigorosa, come peraltro già avviene in alcuni comparti della funzione pubblica statale.
Nel privato da tempo i metalmeccanici, avanguardia in questo contesto, hanno introdotto le ferie solidali. In altri settori si procede via via, in questo momento si sta muovendo anche il terziario, per andare incontro a esigenze manifestate dai lavoratori attraverso le loro rappresentanze sindacali».

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