Traffico di minori clandestini Arrestati 2 "passatori" trentini

di Marica Viganò

Sembravano una famiglia al rientro dalle vacanze: lui al volante, lei accanto, i due ragazzi sui sedili posteriori. Ma era tutta apparenza. I finti genitori altro non erano che una coppia di “passeur”, ossia passatori, persone senza scrupoli che organizzano il trasporto clandestino di stranieri.

Dalla Slovenia erano giunti in Italia attraverso l’ex valico di Pese/Krvavi Potok, una dozzina di chilometri da Trieste, dove sono stati fermati e arrestati. Si tratta di un 42enne, nato in Slovacchia e residente da quasi 20 anni in val di Cembra, e di una donna di 33 anni di Trento, in questo periodo domiciliata a Desenzano dove sta cercando lavoro come stagionale. I due ragazzi, il più piccolo di 16 anni ed il più grande di 17 (ne compie 18 il prossimo novembre) sono nati in Egitto; trattandosi di minorenni non accompagnati sono stati immediatamente affidati ad una struttura di accoglienza.

I controlli sono stati effettuati da una volante del commissariato di Duino Aurisina nel tardo pomeriggio di giovedì.

Nonostante i passatori si fossero appena lasciati il confine alle loro spalle, il loro piano è saltato. L’auto con targa italiana su cui viaggiavano è stata fermata dalla polizia vicino a Pese, un “accesso secondario” dalla Slovenia all’Italia, e le quattro persone a bordo sono state sottoposte ad approfonditi accertamenti, con il coordinamento della questura di Trieste. C’era qualcosa che non andava nel racconto della coppia, che sosteneva di essere al rientro da alcuni giorni trascorsi in Croazia con i figli.

Alle domande degli agenti l’uomo e la donna hanno risposto con incertezza; le verifiche sull’identità dei ragazzini hanno poi svelato il reato. La coppia è stata arrestata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, poi rilasciata in quando non ci sono esigenze di custodia cautelare (non è stato ravvisato né il pericolo di fuga né di reiterazione del reato). Ai ragazzini - affidati ad una struttura di accoglienza - viene contestato l’ingresso illegale in Italia.

L’arresto dei “passeur” trentini è avvenuto proprio nei giorni della firma del protocollo che sancisce la partenza di un servizio di pattugliamento misto al confine tra Italia e Slovenia: per arginare il flusso di migranti irregolari dal confine orientale al Friuli Venezia Giulia, dal primo luglio sulla stessa auto effettueranno controlli agenti della polizia italiana e agenti della polizia slovena, su entrambi i territori.  

Da gennaio a maggio, come viene evidenziato dal sindacato di polizia Sap, i rintracci sono stati 682, quasi il triplo dello stesso periodo del 2018 (262). Solo nell’ultima settimana sono state fermate oltre 200 persone, tutte di origine pakistana ed afghana, provenienti dai campi al confine tra la Bosnia e la Croazia. Da inizio anno al 20 giugno, secondo dati del Viminale, sono 898 le persone intercettate al confine, di cui 129 riammesse in Slovenia.

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