Aiuti alle famiglie, rivoluzione Icef «Sì anche a chi sfora lo 0,40»

L’aiuto per i figli fino a 3 anni di età annunciato da Maurizio Fugatti alla conclusione degli Stati generali della Montagna intende «essere aggiuntivo» rispetto a quanto oggi è previsto dall’assegno unico provinciale. La platea è ancora in fase di definizione, ma l’idea su cui sta lavorando il tavolo tecnico-politico provinciale è quella di estendere gli aiuti famigliari anche a quelle famiglie in cui il reddito arriva complessivamente a 3.000 euro netti al mese. Un’idea simile a quella che hanno avuto in Sudtirolo per venire incontro a quelle famiglie che non sono abbastanza povere per avere diritto agli aiuti, ma neppure troppo benestanti per poter affrontare alcune fasi della loro vita, come quella di sostegno ai figli, senza un contributo esterno. In questo caso pubblico.

A spiegare come si stanno mettendo in campo i meccanismi del pacchetto famiglia in vista dell’assestamento di bilancio di luglio è Gianfranco Ruscitti, capo del Dipartimento del welfare. E uno dei tecnici che, assieme a Luciano Malfer, e ai politici Stefania Segnana, Mirko Bisesti e, ovviamente, Fugatti, stanno predisponendo il quadro dei sostegni per contrastare il calo della natalità in Trentino.

Cento euro aggiuntivi all’assegno unico

La Provincia, ha spiegato sabato Fugatti, intende dare 100 euro al mese per il primo figlio e 120 euro per il secondo, e 200 per il terzo per i primi tre anni di vita. Oggi, secondo le regole dell’assegno unico provinciale, ci sono aiuti per ciascun figlio fino a 18 anni di età e così pure per il secondo, con una gradazione che vede 75 euro mensili per famiglie con Icef inferiore a 0,10, un valore intermedio fra 75 euro e 40 euro per le famiglie con Icef compreso fra 0,10 e 0,30 e 40 euro per le famiglie con icef pari a 0,30. Tali quote sono maggiorate per il terzo e quarto figlio. Rispetto a tali aiuti, spiega Ruscitti, l’intenzione è di rendere quelli annunciati aggiuntivi. Nel 2018 le risorse previste per l’aiuto ai figli erano salite da 32 a 41 milioni di euro circa. Oggi le risorse su cui si ragiona sono circa 46 milioni di euro, sia sotto forma di risorse dirette sia sotto forma di voucher.

Ticket, esenzioni più generose

Altro elemento su cui la Provincia lavora è quello di estendere per le famiglie con tre o più figli, l’esenzione dal ticket sanitario ai primi due figli, mentre oggi lo si applica solo al terzo dopo l’età delle vaccinazioni. «L’ipotesi è questa - afferma Ruscitti - ci stiamo lavorando. C’è oggi la possibilità che in una famiglia di 4 bambini se si ammala il primo o il secondo, oggi non sono esenti dal ticket sanitario».

Aiuti estesi al ceto medio

Un altro fronte su cui si sta ragionando è quello delle agevolazioni per «la mamma e il papà nel caso in cui sono entrambi lavoratori» agendo anche sull’indice Icef che oggi, al massimo, deve arrivare a 0,40, oltre il quale gli aiuti per i figli non si ottengono. «Si pensa di arrivare ad alzare a 0,44-0,46 l’Icef sia per consentire l’accesso ai contributi per il neonato sia per i voucher per i centri estivi, ad esempio. L’idea, ma la cifra è indicativa, è di poter dare un contributo anche alle famiglie che, con i due genitori lavoratori, arrivano a 3.000 euro al mese. Ormai gli stipendi sono mediamente più alti del passato e se si è troppo stretti nella griglia si rischia per poche centinaia di euro di lasciar fuori una fetta di persone» conclude Ruscitti.

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