I 200 lavoratori dell'accoglienza ora senza lavoro: manifestazione

Questa mattina i lavoratori del sistema di accoglienza trentino si sono riuniti con Cgil, Cisl e Uil davanti alla Regione per sollecitare l’attenzione della giunta, del presidente Fugatti e degli assessori competenti, sulle conseguenze in termini occupazionali per circa 200 giovani trentini attualmente senza alcuna prospettiva di ricollocazione occupazionale.

Sono giovani per lo più laureati, con formazione specifica in vari ambiti: insegnamento della lingua e cultura italiana, conoscenza delle lingue straniere, formazione e orientamento al lavoro, interlocuzione con enti pubblici e privati.

Di fronte alla sede del potere provinciale, striscioni con slogan sulla grave situazione creatasi e bandiere dei sindacati (nelle foto di Alessio Coser)

«Questa assurda situazione, prodotta dalle politiche della giunta Fugatti in relazione ai migranti (chiusura Sprar e centri di accoglienza diffusa, concentrazione dei migranti alla residenza Fersina con numeri non compatibili con un reale processo di integrazione) pare non interessare minimamente il governo provinciale che li considera a quanto pare lavoratori di serie B», affermano in una nota i consiglieri provinciali di Futura2018, Paolo Ghezzi e Lucia Coppola.

Il prossimo 5 giugno è stato annunciato un tavolo di confronto tra i lavoratori dell’ accoglienza ed i capigruppo, convocato dal presidente del consiglio provinciale, Walter Kaswalder. Futura2018 chiede che «siano presenti il presidente Fugatti e gli assessori competenti».

Chiedono inoltre al presidente Fugatti «di onorare l’impegno assunto con questi giovani lavoratori, convocando un tavolo di lavoro che affronti il tema della ricollocazione dei giovani lavoratori dell’accoglienza. Che rifletta pure sul sistema di welfare e sugli indispensabili servizi di inclusione sociale nel territorio trentino».

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