Pendolari dello spaccio a Trento La squadra mobile arresta due nigeriani e otto centroafricani

di Leonardo Pontalti

Salivano a Trento e Rovereto in treno, per raggiungere le principali piazze dello spaccio e rifornire numerosi tossicodipendenti, alcuni dei quali erano stati direttamente coinvolti nella rete del commercio di stupefacenti: otto richiedenti asilo centroafricani e due nigeriani sono stati arrestati dalla squadra mobile della questura di Trento nell’ambito dell’operazione «Predatori» scattata a seguito di ulteriori due operazioni simili de mesi scorsi.

Gli agenti sono entrati in azione tra Ferrara, Vicenza, Verona (piazze da cui partivano gli arrestati dopo essersi riforniti di dosi da cedere in Trentino) e le città della provincia, eseguendo le ordinanze di custodia cautelare tra la metà di aprile e i giorni scorsi.

L'operazione ha portato alla luce un vasto traffico di droga gestito da persone giunte in Italia come richiedenti asilo per motivi politico-umanitari o di protezione sussidiaria.
La rete, secondo quanto riferito dal vicequestore Salvatore Ascione, era in grado di intercettare la maggior parte dei tossicodipendenti presenti sul territorio trentino.

Le sostanze stupefacenti, in particolare eroina e marijuana, erano smerciate nelle principali piazze della città di Trento, in particolare piazza Dante, piazza Santa Maria Maggiore e il parco delle Albere.

Gli spacciatori utilizzavano l’applicazione Whatsapp per comunicare tra loro.

Nel traffico erano coinvolti anche alcuni tossicodipendenti italiani, che facevano da tramite con gli acquirenti e consegnavano la droga in luoghi non soggetti a controllo delle forze dell’ordine.

Su richiesta del sostituto procuratore Davide Ognibene, l’autorità giudiziaria di Trento, oltre ad emettere le ordinanze cautelari, ha emesso 11 decreti di perquisizione.


«Congratulazioni e grazie alla Polizia di Trento per l’operazione ‘Predatori’, che ha smantellato un vasto traffico di droga tra Verona, Trento, Rovereto, Vicenza e Ferrara, portando all’arresto di 8 richiedenti asilo. Avanti con la lotta alla droga». Così, in una nota, il ministro per la Famiglia e le Disabilità, con delega alle politiche antidroga, Lorenzo Fontana.

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