Morra, presidente dell'Antimafia «Bisogna tenere alta la guardia sull'ndrangheta nelle cave»

di Angelo Conte

«Negli ultimi anni le mafie hanno conquistato sempre più spazio al di là dei confini nazionali. Sull'asse di comunicazione Modena-Brennero e poi Austria-Germania c'è proprio il territorio trentino e, come dimostrano evidenze giudiziarie già acquisite, le mafie hanno già dimostrato di sapersi infiltrare anche qui, ad esempio nel settore del porfido». Lo spiega il presidente della commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra ieri in visita in Trentino per le Europee.
Senatore Morra, quali sono gli ambiti da mettere sotto la lente?
Ci sono settori che sono particolarmente appetibili per le mafie, penso ad esempio al turismo dell'Alto Garda trentino, ma anche gli autotrasporti, e c'è bisogno di stare attenti perché in tanti settori di attività le mafie agiscono in maniera assai raffinata.
La Commissione che presiede si sta occupando anche sul Trentino?
Noi controlliamo l'intero territorio italiano e andiamo anche oltre perché i fenomeni mafiosi vivono di transnazionalità. È stato confermato, anche grazie alle indagini giornalistiche di Petra Reski, come la Germania sia terra di conquista da parte di strutture imprenditoriali mafiose con una enorme disponibilità di liquidità che non necessariamente deve produrre profitto in tempi brevi. Abbiamo verificato come sull'asse del Nordest vi è uno sempre più allarmante susseguirsi di segnali che interessano quel territorio. Per questo Libera ha scelto Padova per la sua manifestazione del 21 marzo. Che si vada verso il territorio balcanico o verso la Germania attraverso il passo del Brennero, è irrilevante. 
Quali sono le attività da monitorare rispetto alla presenza delle mafie in Trentino?
C'è una grande attenzione verso le cave, di porfido in particolare, perché le organizzazioni criminali hanno saputo nel tempo monopolizzare alcuni settori come il movimento terra o il ciclo dei rifiuti, tossici, speciali o non, all'interno del quale ciclo la possibilità di sversare illegalmente una quota dei rifiuti nelle cave non è considerata mai una possibilità non remota da parte delle mafie. In Calabria ad esempio quando si ragiona di lupara bianca, le cave spesso hanno la funzione di cimiteri. Per cui l'intero Nordest va messo sotto la lente e a maggior ragione un territorio che rischi di considerarsi erroneamente isola felice.
Come mai le mafie arrivano anche qui?
Ricordo come nel processo Aspide del 2012 un commercialista campano affiliato alla Camorra, quando gli fu chiesto dal giudice perché si fosse stabilito in Veneto per attività a favore della Camorra, ha risposto: "Semplice, perché qui sono più disonesti che da noi". Ovvero le mafie offorno sovraffatturazioni a imprenditori locali attratti dall'idea di poter ridurre il prelievo fiscale. Salvo poi scoprire di essersi consegnati nelle mani dei loro killer e non dei loro benefattori.
Ha parlato di mafie e porfido, cosa farà in Trentino?
Mi incontrerò con il Coordinamento lavoro porfido, che la deputazione locale del Movimento sta seguendo, io ascolterò per acquisire come commissione di indagine informazioni da elaborare all'interno dell'intera commissione. Ci sono state evidenze giudiziare nel processo Emilia che hanno dimostrato la presenza di società controllate da prestanome nelle zone del porfido in Valsugana ad esempio. Noi poi possiamo esortare le autorità che rappresentano lo Stato sul territorio a fare la loro parte. 
Cosa si può fare?
Le mafie soffrono le misure preventive e se le prefetture si muovono in funzione di segnali che dovranno essere studiati e accertati operando sul versante delle interdittive, questi saranno segnali forti. L'interdittiva non è un'azione che si basa su basi penalmente rilevanti, serve però a far capire che situazioni patrimoniali che non si giustificano non vanno accettate come se nulla fosse. 
Come ci si può difendere dai fenomeni mafiosi?
Penso che l'esempio migliore da fornire sia quello di un giornalismo di inchiesta che si è affiancato all'azione della magistratura per fare emergere situazioni che poi sono diventate penalmente rilevanti e che ha permesso alla magistratura di acquisire articoli penalmente rilevanti.
Cosa può fare l'economia?
Mi vorrei rivolgere alle organizzazioni delle imprese: chi opera nell'economia deve leggere i segnali con attenzione. 
E la società civile deve stare allerta?
Faccio un'analogia con l'operazione della Dda in Val d'Aosta che ha fatto capire che la ?Ndrangheta è entrata prepotentemente nella società valdostana e anche negli appalti pubblici, infiltrando realtà democraticamente elette. Attenzione a liste civiche nate in modo anomalo sostenute da "cordate" su base regionale. Dalle carte è emerso che i calabresi erano organizzati in modo da votare per i candidati calabresi.

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