Giunta provinciale "bocciata" I pescatori dicono no alla legge

Una legge provinciale sulla pesca bocciata, senza appello. Per la Federazione Pescatori del Trentino anche le ultime modifiche apportate alla legge non sono sufficienti: urge un intervento di radicale cambiamento. Non sono pochi i problemi per il mondo ittico trentino, sottolineati nel corso dell'assemblea annuale della Federazione, andata in scena nelle sale della Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige. «Si dice che per la fretta la gatta partorisca i gattini ciechi - ha detto il presidente della Federazione, Mauro Finotti - nel nostro caso di certo i tempi stretti hanno permesso solo una modifica molto parziale. Di tutto quello che, in un percorso di quattro anni, si era auspicato di voler inserire in una legge più attuale, moderna ed attenta ai problemi reali. Forse l'unico aspetto interessante della legge è il riconoscimento delle associazioni di secondo livello quali primi interlocutori con l'ente pubblico». Una legge con troppi paletti quella attualmente in vigore, che rende il Trentino con regole diverse rispetto alle province confinanti e con alcune norme differenti anche fra le stesse valli.

«Fra le altre necessità più impellenti - ha proseguito Finotti - vi è anche la necessità di ridurre la burocrazia e di far crescere le competenze gestionali dei propri associati. Bisogna rivedere anche i numeri ed i metodi degli addetti guadiapesca, così come riteniamo inutile il piano di abbattimenti dei cormorani. Il numero dei pesci nei nostri torrenti sta calando sempre di più, mentre il numero degli aironi si è alzato tantissimo mettendo però così a rischio anche la fauna ittica dei corsi d'acqua pure nei corsi d'acqua più piccoli». Il lavoro dei pescatori diventa prezioso per la cura e la gestione delle acque della nostra provincia. Che stanno vivendo una fase non semplice, se si pensa che - secondo i dati espressi ieri - il 10% delle acque che nel 2017 sono passati nei corsi d'acqua derivano da un progressivo scioglimento dei nostri ghiacciai. Una richiesta, quella di cambiare radicamente la legge provinciale, alla quale l'assessore provinciale Giulia Segnana ha lasciato la porta aperta. «Massima disponibilità per parlarne - ha detto - senza nessuna preclusione iniziale. È stato un disegno di legge portato avanti nonostante le vostre osservazioni, la porta per eventuali modifiche è aperta ed il tavolo di confronto con tutti gli attori del mondo della pesca e la Provincia è il luogo ideale dove confrontarsi». Nei giorni scorsi, ha annunciato l'assessore Zanotelli, Trentino con Veneto e Lombardia hanno creato anche un tavolo per creare un protocollo comune per la pesca nel lago di Garda.

«La Provincia - ha concluso Zanotelli - ha stanziato 15,5 milioni di euro per la sistemazione dei corsi d'acqua colpiti dall'alluvione dell'ottobre scorso. E, nel complesso, per la sistemazione dei corsi d'acqua e la loro messa in sicurezza sono a disposizione 60 milioni. Con voi ed i cacciatori, capiremo il modo migliore di comportarsi verso aironi e cormorani». Presenti anche gli assessori comunale Italo Gilmozzi e provinciale Failoni, che ha sottolineato gli ottimi risultati turistici del progetto Fishing.

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