Oggi i funerali del piccolo Eric La lettera del suo papà: «Ora la nostra casa è vuota»

di Marica Viganò

Il funerale del piccolo Eric, il bimbo di 18 mesi ucciso da un trattore che ha schiacciato il suo passeggino a Serso, verrà salutato per l'ultima volta nel funerale oggi alle 15 alla chiesa di Montesover. 
Il dolore è silenzio: «Ora la casa è vuota». Il dolore può anche tramutarsi in amaro sfogo: «Avevo così tanto da fare con lui, dovevo giocare al pallone, andare allo stadio. Perché pagare questo prezzo?». Papà Mattia Dallavalle affida alla parola scritta i suoi pensieri, quasi per fare ordine nella profondità del suo cuore. Il suo secondogenito, il piccolo Eric di soli 18 mesi, non c’è più: a strapparlo all’amore di mamma Giusy, del papà e della sorellina è stata una tragica fatalità, un incidente dalla dinamica assurda avvenuto sotto gli occhi della zia del piccolo, sabato mattina a Serso di Pergine. Il conducente del trattore che ha travolto il passeggino su cui era seduto il bimbo è ora indagato per omicidio stradale. Il piccolo Eric, subito soccorso e ricoverato all’ospedale Santa Chiara, si è spento domenica pomeriggio.
Mattia Dallavalle si rivolge al piccolo Eric in un messaggio pubblicato ieri mattina sui social. «Ciao amore, adesso è tutto strano, vuoto. Normalmente saresti sveglio già da due ore e la casa sarebbe già un disastro. Ora invece è tutto tranquillo - scrive papà Mattia - Tienimi per mano e non farmi perdere la strada. Tu eri una bomba di energia, avevi una carica impressionante. Ora la casa è vuota e silenziosa, e forse è proprio questa la parte difficile: gli spazi che tu riempivi ora sono vuoti. Aiutaci a riempirli con il tuo ricordo. Ciao Eric, grazie di tutto. Tranquillo, che ce la mettiamo tutta e controlliamo noi la tua sorellona che amavi tanto».
È vuota la casa della famiglia Dallavalle a Montesover, paese d’origine di papà Mattia. Ma un silenzio irreale avvolge anche l’abitazione degli zii del piccolo, a Serso, la frazione di Pergine in cui vivono i familiari di mamma Giusy Tessadri. C’era la sorella di Giusy, Catia, quella mattina assieme al piccolo Eric. Era lei che si occupava del nipotino quando la mamma era al lavoro, alla casa di riposo di Pergine: nella sua abitazione sono ancora sparsi i giochi del piccolo, in cucina c’è il seggiolone.
Pergine e Montesover, due comunità unite nel dolore. Ma anche sull’Altopiano della Paganella, ad Andalo, piangono il piccolo Eric. Papà Mattia è chef all’hotel Corona Dolomites. La struttura da ieri è chiusa per la conclusione della stagione invernale. Sabato era il penultimo giorno di lavoro prima della pausa di primavera. La mattina dell’incidente Mattia Dallavalle era al lavoro; non appena avvisato dell’incidente, ha lasciato la cucina ed è subito partito per l’ospedale di Trento. «Abbiamo sperato fino all’ultimo che Eric potesse farcela» raccontano i colleghi. «Siamo vicini alla famiglia Dallavalle. Mattia lavora con noi da dieci anni, è un collaboratore speciale, conosciamo la moglie ed i bambini» aggiunge la titolare dell’hotel Anna Pancher.
Il piccolo Eric ha lottato per un giorno e mezzo, ma il suo cuoricino non ha retto alle ferite riportate nella caduta. Come ricostruito dalla polizia locale dell’Alta Valsugana, il trattore avrebbe urtato con la ruota posteriore il passeggino, ed il piccolo, sbalzato, era finito prima contro un muro a lato strada e poi sull’asfalto. Mamma Giusy e papà Mattia nel momento più buio della loro vita hanno detto sì alla donazione degli organi: un gesto di profondo amore e di altruismo, che permetterà ad altri bimbi di continuare a vivere e ai loro genitori di guardare al futuro con maggiore serenità.

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