Molestie, da vittima a imputata Assolta giovane studentessa

Da vittima ad imputata. È successo ad un giovane trentina, finita a processo per calunnia e falsa testimonianza per avere denunciato di essere stata palpeggiata da un professore. Dopo sette anni la donna, difesa dall’avvocato Claudio Tasin, è stata assolta. La procura aveva chiesto la condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione e 30 mila euro di risarcimento.

La vicenda, successa in un’altra regione, risale al gennaio 2012. La giovane all’epoca frequentava un istituto superiore. Durante la lezione di educazione fisica si era sentita poco bene: il professore si era avvicinata a lei per vedere come stava e - questo aveva denunciato la ragazza - l’uomo le aveva toccato il seno.

La studentessa, molto turbata, si era confidata con compagni di classe e docenti. Dell’accaduto era stato informato anche il preside, che aveva deciso di avvisare procura e polizia. All’esito degli accertamenti e ritenuta la vittima attendibile, la procura aveva chiesto il rinvio a giudizio del professore, finito a processo con l’accusa d violenza sessuale, con l’aggravante di avere commesso il fatto in una scuola e in qualità di insegnante.

Il processo in rito abbreviato, condizionato all’audizione di 5 testimoni, si è concluso con l’assoluzione del docente: alcuni compagni di classe, in particolare, avrebbero riferito che la giovane era solita prendersi una cotta per i professori.

A quel punto è scattata la denuncia dell’insegnante e la giovane è finita a processo per avere affermato falsamente di essere stata palpeggiata dal docente. Nonostante il procedimento penale a carico del professore si sia concluso con una assoluzione (con sentenza definitiva), il tribunale della città  in cui era avvenuto il fatto ha assolto anche la giovane trentina. «Dopo sette anni, finalmente, è finito questo incubo», commenta l’avvocato Tasin.

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