Commercio in lutto, si è spento Fabio Pretto: aveva 57 anni

di Leonardo Pontalti

Il suo sorriso accoglieva da anni amici e clienti nel negozio di abbigliamento di famiglia, in via Oss Mazzurana. Un garbo ed un’eleganza, quelle di Fabio Pretto, che si sono spente l’altro ieri.

Un lutto improvviso, nel mondo del commercio e della società trentina che piangono una figura nota e apprezzata: Fabio Pretto il 29 aprile prossimo avrebbe compiuto 58 anni. Nei mesi scorsi aveva combattuto contro il male che l’aveva colpito, riuscendo a vincere la sua battaglia condotta con discrezione e tenacia, tanto che solo i familiari e gli amici più cari ne erano a conoscenza, senza che nulla fosse trapelato dalle parole e dal volto del cinquantasettenne, dopo che era finalmente tornato in negozio con il suo consueto carico di idee e progetti.

Nelle prime settimane dell’anno, però, una ricaduta l’aveva costretto a sottoporsi a nuove cure, che purtroppo non sono bastate. Nonostante la carica e l’entusiasmo di Fabio Pretto fossero sempre gli stessi di sempre, fino all’ultimo, come ricorda ora il fratello maggiore Aldo: «Fino a qualche giorno fa mi parlava di progetti e idee nuove per il negozio, nonostante fossimo in una stanza dell’hospice Fabio guardava sempre avanti».

La famiglia Pretto solo qualche mese fa, poco prima di Natale, era stata colpita da un altro grave lutto: la scomparsa di Silvio, padre di Aldo e Fabio, ad 86 anni. Silvio aveva raccolto le redini dell’attività da suo padre Aldo, che si era trasferito nel capoluogo dal vicentino alla fine degli anni Venti per aprire in città un negozio di tessuti. L’attività, che si era trasferita nell’attuale sede di via Oss Mazzurana nel 1939, venne affidata poi da Aldo proprio al figlio, che per proseguire alla guida del negozio era stato costretto a lasciare gli studi universitari: erano gli anni Sessanta e per decenni il negozio di Silvio Pretto rimase un punto di riferimento per l’abbigliamento classico, in città.

Fabio, ancora adolescente, era stato il primo dei due fratelli ad affiancare il padre nell’attività di famiglia, ancora durante gli studi, prima superiori, poi universitari, che lo avevano portato alla laurea in Economia. Fin da subito aveva aiutato Silvio a far mantenere al negozio il passo con i tempi e con le mode, compito che dal 1999 - quando formalmente «Pretto» era passato dal padre ai due figli - aveva condiviso con Aldo.
Era stato lo stesso Fabio Pretto, nel ricordare il papà a dicembre, a raccontare come «non fu per niente facile fargli capire che bisognava adeguarsi al cambiamento degli stili e delle mode. Questo perché papà è sempre stato legatissimo alla sua attività. Se nostro nonno una volta ritiratosi gli aveva affidato completamente il negozio, nel nostro caso non fu così proprio per il grande amore di papà per il suo lavoro. Io iniziai ad affiancarlo a quindici anni, alternando poi il mio lavoro in negozio con gli studi. Mio fratello Aldo si unì a noi più tardi, pur essendo il fratello maggiore».

«Io mi ero trasferito fuori città per studiare, prima a Vicenza, poi a Milano - ricorda Aldo - ma ormai lavoravamo fianco a fianco da vent’anni, assieme tutti i giorni per almeno otto ore al giorno. Ed ora sarà tutto diverso, più difficile, meno bello, senza di lui».
L’attenzione di Fabio Pretto alle tendenze, non solo nella moda ma anche nella società, l’aveva portato naturalmente ad accompagnare l’attività di famiglia sul web, curando personalmente la pagina Facebook del negozio e promuovendo promozioni legate proprio alle interazioni via social.

Sposato con Paola, a piangerlo oltre al fratello e alla mamma Carlisa, ci sono ora i tanti amici e affezionati clienti che si stringeranno ai familiari domani, venerdì 8 marzo, quando alle 11 in Duomo Fabio Pretto verrà salutato per l’ultima volta.

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