Incidenti, una ecatombe sulle piste da sci Già rilevati, in questa stagione, 4.305 infortuni

di Patrizia Todesco

Anche quella di ieri è stata una giornata di gran lavoro per i soccorritori sulle piste da sci. Due gli incidenti più seri. Il primo si è verificato verso le 10 in Paganella, sul versante di Fai, dove un uomo di 44 è stato elitrasportato a Trento e accolto in pronto soccorso in codice rosso. Altro scontro in pista piuttosto serio, sempre in mattinata, c’è stato a Marilleva, sulla pista Malghette, dove uno sciatore è inizialmente stato soccorso incosciente e con il casco rotto in seguito al trauma. Con il passare dei minuti e l’arrivo dell’elicottero le sue condizioni sono leggermente migliorate ed è stato anche lui portato a Trento per tutti gli accertamenti del caso. Almeno altri cinquanta, poi, i soccorsi con l’ambulanza. Fratture, contusioni e traumi cranici di turisti e residenti hanno riempito ancora una volta i pronto soccorso sparsi sul territorio portando lavoro a ortopedici e radiologi.

Ma davvero non si può fare nulla per limitare il numero degli incidenti sugli sci che sembrano aumentare di anno in anno?  
MotoriaLab, spin off della Fondazione Kessler, il cui amministratore è Riccardo De Filippi, ha sviluppato Safe, inizialmente nato come prodotto sperimentale di Fbk con la Polizia di Stato. Si tratta di un sistema che consente di mappare in tempo reale i soccorsi in pista e quindi di raccogliere dati di riferimento a livello mondiale sulla sicurezza delle piste da sci.

Proprio sulla base di questi dati questa azienda sta costruendo un motore di intelligenza che permetterà di capire dinamicamente quali sono le variabili per la sicurezza e utilizzare le informazioni per prevenire gli incidenti. «Alcuni gestori degli impianti - spiega De Filippi - in base alle mappe di distribuzione dei soccorsi hanno predisposto maggiori sistemi di sicurezza come reti, materassi o segnalazioni informativi in particolari punti delle piste. In altri casi sono stati modificati gli sganci da impianti e piste sulla base proprio delle mappe di Safe».

Quindi aumentare la sicurezza sulla base della mappatura degli incidenti è possibile e in alcuni casi è doveroso.
Il sistema é utilizzato in Italia da 30 aree sciistiche, da circa 200 squadre di soccorso distribuite in cinque regioni delle Alpi Italiane. Ieri sera, per fornire qualche numero, aveva mappato per la stagione 2018/2019 12.990 soccorsi. In italia sono in media 35.000 all’anno. Il maggior numero di soccorsi viene registrato nelle ore centrali e finali della giornata.

Durante la settimana sono più numerosi i soccorsi a carico degli stranieri mentre il weekend si registra un maggior numero di infortuni a carico degli italiani.
I più a rischio per classi di età sono gli sciatori tra gli 11 e i 20 anni e tra i 41 e i 50 anni e il mezzo più utilizzato per portarli a valle è la motoslitta.

Per quanto riguarda il Trentino il sistema è utilizzato al Passo del Tonale, Pejo, Folgarida, Campiglio, Pinzolo, Cermis, Pampeago, Predazzo, Lusia, Bellamonte, San Pellegrino, San Martino, Passo Rolle e fino a ieri sera aveva mappato 4.305 soccorsi.
«È sicuramente la passione per lo sci e la montagna che ha ispirato questo progetto - spiega De Filippi - come anche aver lavorato con Cesare Furlanello al progetto Mitris. Ad aprile andremo in California alla conferenza mondiale sicurezza in pista proprio a presentare il sistema insieme a Fbk».

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