La capo gabinetto di Gottardi con svastica tatuata Marika Poletti assunta dal neo assessore

Cosa ci fa una svastica sul polpaccio di Marika Poletti, la nuova capo di gabinetto del nuovo assessore provinciale agli enti locali, Mattia Gottardi? È quello che si chiede Alessandro Giacomini, ex presidente dell'associazione dei laici trentini che oggi si firma semplicemente «cittadino trentino preoccupato». Si firma così in fondo a una lettera aperta a Gottardi, inviata alle redazioni dei giornali accompagnata ad una fotografia della Poletti con gambe accavallate e polpaccio con svastica bene in vista. 

Simpatie naziste? In realtà negli ambienti politici che Poletti avesse quell'ingombrante e inquietante tatuaggio era cosa nota, saltata fuori anche durante la campagna elettorale per le politiche dell'anno scorso in cui era stata candidata. Ma non essendo cosa esibita era rimasta a livello di pettegolezzo e non si era trasformata in polemica aperta. Adesso però visto il ruolo istituzionale assunto la fotografia, già pubblicata in passato su internet, rischia di far fare alla questione un salto di qualità.  

Fino a pochi mesi fa Marika Poletti, donna da sempre orgogliosamente schierata a destra, è stata presidente di Fratelli d'Italia, con cui si era candidata. In vista delle ultime elezioni provinciali però, in rotta col partito, aveva lasciato la carica avvicinandosi alla Civica Trentina, formazione che ha portato Gottardi in consiglio provinciale. Gruppo della destra moderata, non estremista. Ma allora cos'è quella svastica? Errori di gioventù? «Non è una svastica nazista - replica l'interessata - ma la conclusione del ciclo delle Rune del canto di Odino, per la precisione la diciottesima. Ne ho altre dodici da un'altra parte e 24 da un'altra ancora. Sono una cultrice della cultura popolare e quella è una simbologia millenaria». Simbologia, va detto, da cui i nazisti hanno attinto a piene mani. «Certo - ammette Poletti - ma anche il segno della pace è una runa. E allora cosa facciamo? Torchiamo quelli che vanno in giro col simbolo della pace a spilletta o adesivo dicendo che sono filo nazisti anche loro? Anche il segno della pace si rifà alla sedicesima runa, anche questa presa dal canto di Odino. Nulla a che fare col nazismo evidentemente». 

Il «cittadino preoccupato Giacomini» conosce la spiegazione relativa alle rune ma la considera una giustificazione «furbesca» e la nomina di Poletti a collaboratrice indebolisce a suo giudizio la credibilità del neo assessore agli enti locali. «Questo non è certo il miglior approccio, caro assessore Gottardi - scrive - per iniziare un dialogo costruttivo con il tessuto amministrativo delle realtà locali e i suoi attuali referenti. Il contesto socio politico Trentino con il suo indiscutibile cambiamento alle recenti elezioni provinciali e il suo assessorato hanno un estremo bisogno di delicatezza, di educazione o per meglio dire di eleganza, non certo di sostituire la nostra cara aquila fiammante con la provocatoria svastica del suo capo di gabinetto». Dall'assessore nessun commento.

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