Villaggi SOS: radcolta fondi per dare speranza ai bambini

L’obiettivo è accogliere e offrire un supporto concreto ai bambini con le loro mamme vittime di violenza, evitare la separazione del nucleo familiare, sostenere e consolidare le capacità genitoriali della madre affinchè la relazione tra mamma e bambino venga preservata. Sos Villaggi dei Bambini lancia la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “La violenza non è un gioco”, a cui si può contribuire da oggi, 11 febbraio, al 3 marzo con sms o chiamata da rete fissa al numero solidale 45590.

Per questo Sos Villaggi dei Bambini ha avviato il progetto «MammaBambino», anche nel Villaggio Sos di Trento, nato per tutelare il benessere psicofisico della mamma e dei bambini soprattutto nei casi di maltrattamento, trascuratezza e deprivazione socioculturale. L’organizzazione lavora al fianco delle donne vittime di violenza, accolte per aiutarle a riconquistare la loro autonomia e le accompagna in un percorso di inserimento nel mondo del lavoro e di ricerca di una soluzione abitativa indipendente e sicura.

Negli ultimi cinque anni il Villaggio Sos di Trento ha aperto diverse opportunità di accoglienza di mamme con i loro bambini, «cercando la massima flessibilità possibile per venire incontro a bisogni che sono diversi». Ogni anno sostiene una decina di nuclei familiari. «Il progetto di accoglienza - viene spiegato - ha una durata media di un anno e la sua efficacia si evidenzia nel rendere nuovamente protagoniste della propria vita le donne e i loro figli, con una risposta da parte loro di grande impegno e responsabilità».

«L’esperienza di accompagnamento di queste donne - dice il direttore del Villaggio Sos di Trento, Giovanni Odorizzi - è qualcosa che quotidianamente mi arricchisce: sono donne coraggiose, non richiuse su se stesse e sui loro dolori, attente ai loro figli, impegnate a costruire quelle condizioni di autonomia e di autosufficienza che le vicende della vita hanno momentaneamente travolto. Incontrarle è per tutto il Villaggio Sos un arricchimento».
In Italia, ricorda l’associazione, «sono circa 427.000 i bambini e ragazzi che hanno assistito a episodi di violenza dentro casa. Una donna su tre infatti, tra i 16 e i 70 anni, nel corso della propria vita ha subìto violenza fisica o sessuale.

Anche in Trentino i numeri della violenza sulle donne indicano un fenomeno di drammatica attualità che coinvolge sempre più minorenni. Dalle rilevazioni diffuse a fine 2018 dall’Osservatorio provinciale sulla violenza di genere risulta che nel 2017 sono stati registrati 638 episodi riconducibili a violenze di genere: per la fascia di età tra i 16 e i 64 anni si tratta di una media di quasi cinquanta al mese, 1,6 al giorno».

«Nell’83% dei casi - conclude l’associazione - la vittima conosce l’autore; nel 61% dei casi si tratta di partner o ex partner. Queste percentuali si ritrovano anche per le donne accolte nei servizi antiviolenza, dove si registra anche la rilevazione di 524 minori vittime di violenza assistita».

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