Scritte sulla facciata dell'Astra dopo la proiezione di Red Land

È stato un epilogo all'insegna dei vandalismi e dell'inciviltà quello che ha chiuso la serata che ha visto il conema Astra proiettare Red Land, pellicola, che racconta la morte di Norma Cossetto, istriana, uccisa dai partigiani  jugoslavi nel 1943 (foto Paolo Pedrotti).

Una proiezione avvenuta a ridosso del Giorno del ricordo del 10 febbraio in onore delle vittime delle foibe e dell’esodo di istriani, fiumani e dalmati e preceduto da diverse polemiche, con Casapound Trento che, nei giorni scorsi, aveva diffuso un comunicato in cui in qualche modo si intestava la proiezione, rivendicando il suo interessamento per far arrivare il film in città.

Nella notte la facciata del cinema di corso Buonarroti è stata imbrattata con scritte contro Cossetto e contro il fascismo. Scritte molto probabilmente lasciate da attivisti anarchici o comunque da vandali che ancora identificano le vittime delle foibe come simpatizzanti del regime fascista.

Amareggiato il proprietario Antonio Artuso che negli anni non aveva mai dovuto affrontare situazioni del genere.

 

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LA PROIEZIONE

Sala piena, un certo spiegamento tra Digos e carabinieri, ma nessuna contestazione ieri sera al cinema Astra, prima della proiezione del film Red Land (Rosso Istria), diretto da Maximiliano Hernando Bruno. Un appuntamento a ridosso del Giorno del ricordo del 10 febbraio in onore delle vittime delle foibe e dell’esodo di istriani, fiumani e dalmati e preceduto da diverse polemiche: la pellicola, che racconta la morte di Norma Cossetto, istriana, uccisa dai partigiani  jugoslavi nel 1943, tocca un tema - quello del confine orientale - che continua a dividere.

Casapound Trento, inoltre, nei giorni scorsi aveva diffuso un comunicato in cui in qualche modo si intestava la proiezione, rivendicando il suo interessamento per far arrivare il film in città e plaudendo alla scelta del cinema.

Da qui la reazione di tanti clienti affezionati che hanno visto nella proiezione una concessione di spazio ai «fascisti del Terzo millennio». E ieri, in effetti, di esponenti della Tartaruga frecciata ce n’erano parecchi, in primis il leader trentino Filippo Castaldini.

Prima della proiezione ha rivolto un saluto alla platea Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino, che ha promosso la serata. «Certo non le auspicavo, ma le polemiche me le aspettavo - ha commentato - voglio però ricordare a tutti che si tratta di un prodotto culturale, un film, e come tale va giudicato».

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