Trentino: boom di furti, più violenze sulle donne

"Anche quest'anno ritengo di potere dire che il sistema requirente ha ben funzionato, perchè è riuscito ad affrontare in tempi rapidi le sopravvenienze degli affari penali". Così il procuratore generale di Trento, Giovanni Ilarda, all'inaugurazione ieri dell'anno giudiziario.   

"Circa la natura dei procedimenti - ha affermato - una prima riflessione va fatta sull'assenza di acquisizioni giudiziarie che possano indurre a ritenere che vi sia stato un radicamento della criminalità organizzata sul territorio. Un dato che conferma l'esistenza un contesto sociale nel complesso sano, immune da quei fenomeni che hanno interessato altre regioni del nord dove si sono riversati enormi flussi finanziari originati dal riciclaggio di capitali. Ma la circostanza che il Trentino sia una delle regioni che meno di altre ha subito le conseguenze della grave crisi economica degli ultimi anni induce, tuttavia, a tenere alta la guardia".   

"Lo stesso territorio - ha aggiunto - non è, del resto, rimasto impenetrabile allo spaccio di sostanze stupefacenti, anche se nell'anno appena trascorso il numero dei reati e dei soggetti coinvolti risulta leggermente inferiore rispetto a quello rilevato nel periodo precedente. Il numero dei procedimenti per atti di violenza nei confronti delle donne è, invece, aumentato" ha evidenziato Ilardi.   

"In tema di cosiddetta pirateria stradale - ha proseguito - i procedimenti per reati di omissione di soccorso sono in netta diminuzione, mentre il numero degli incidenti causati dalla guida in stato di ebbrezza è in aumento nell'intera Regione. A Trento aumentano, poi, anche gli incidenti mortali. Le rilevazioni riguardanti i procedimenti per infortuni mortali sul lavoro evidenziano, invece, una riduzione".   

"Preoccupante, molto preoccupante - ha detto il procuratore generale -, il notevole aumento, a Bolzano, del numero delle indagini corruzione e ad analoga conclusione si deve pervenire all'esito della mappatura giudiziaria della criminalità sul territorio quando si guarda alle indagini a carico di ignoti per furti in abitazione: i fatti denunciati e portati all'attenzione della magistratura sono ben 2.770, con un incremento percentuale che nel territorio di Rovereto è addirittura del 143%".   

"La considerazione, poi, che le attività che ruotano intorno agli sport invernali rappresentano un settore trainante dell'economia - ha concluso nel passare in rassegna le diveerse tipologie di procedimenti affrontati - mi ha indotto, quest'anno, ad estendere le rilevazioni agli incidenti mortali o con feriti gravi verificatisi sulle piste da sci: i numeri restituiti dalla verifica meritano attenta riflessione: gli incidenti mortali sono stati 3, quelli con feriti oltre 400".


IL PRESIDENTE SE NE VA

L'avvocato Mauro Bondi, presidente dell'ordine degli avvocati di Rovereto, sta ancora parlando, quando il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, seguito dal presidente del consiglio regionale, Roberto Paccher, dalla consigliera Vanessa Cattoi e, poco dopo, dal deputato Diego Binelli, lascia la cerimonia.
Prima di Bondi era stato l'avvocato Andrea de Bertolini, presidente del consiglio dell'ordine degli avvocati di Trento, a prendere la parola, per un accorato intervento in difesa dei diritti e delle libertà, con evidenti critiche e riferimenti alle politiche del governo nazionale e alle esternazioni di alcuni ministri (come «marcire in galera»).
Un'uscita, quella di Fugatti, che non è passata inosservata e che molti hanno letto come la reazione stizzita all'intervento dei rappresentanti dei due fori.
«Avevo altri impegni», tagli corto: «Stavano parlando gli avvocati? Non mi ero accorto». Ma anche sui contenuti la risposta di Fugatti è sarcastica. «Hanno fatto un intervento politico? Strano, pensavo parlassero di questioni legali».
de Bertolini aveva denunciato un «diffuso clima sociale che pretende come necessari, irrigidimenti e compressioni della libertà, dei diritti fondamentali dell'Uomo. Un clima denso e pressante - aveva detto - del quale alcune stesse istituzioni si fanno capofila», enfatizzando la «violenta demagogia del nemico». «È in atto una preoccupante rilettura della scala valoriale dello Statuto delle libertà e dei diritti fondamentali della Costituzione - la sua riflessione - Oggi, sul banco degli imputati il Giusto processo e istituti di civiltà giuridica come la prescrizione, diritti della personalità come l'identità, la sessualità, la genitorialità, l'affettività. Ancora, la libertà di manifestare il pensiero e la libertà di stampa. E così, alcuni diritti che, pur rientranti nel novero dei diritti fondamentali dell'uomo, come l'articolo 10 comma 3 della Costituzione sul diritto di protezione dello straniero, si vorrebbero ridurre ai minimi termini, sull'assunto dell'anteporre i diritti dei cittadini».
Da Bondi un richiamo all'importanza delle conoscenze e delle competenze. «Faccio un esempio nel nostro settore - ha detto - Il Ministro della giustizia ha lanciato una piattaforma on line per aprire ai "non addetti ai lavori" la possibilità di offrire un contributo in merito alla riforma del codice di procedura civile. Sarebbe come se il Ministro della salute lanciasse l'idea di una piattaforma on line per aprire ai non addetti ai lavori la possibilità di dare un contributo sui protocolli per le cure oncologiche. Prima o poi - la conclusione - imbarcati su di un aereo, si aprirà una consultazione tra i passeggeri per chi dovrà pilotarlo: meglio se non lo ha mai fatto che il rinnovamento/rottamazione può richiedere il sacrificio di qualcuno per il bene di molti».

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