Terrore al bar «Dolomiti» di corso Buonarroti

di Leonardo Pontalti

Si è ritrovato di colpo con una pistola puntata alla testa: ma Paolo Dal Pai, 57 anni, titolare del bar ristorante Dolomiti di corso Buonarroti a Trento, è riuscito a reagire: dopo aver alzato le mani come gli era stato ordinato, ha approfittato di una esitazione dell'uomo che lo stava minacciando per disarmarlo con un rapido colpo di mano.

L'uomo, che era armato di una scacciacani, è stato poi arrestato dalla polizia subito intervenuta, ma sono stati attimi di grande tensione quelli vissuti nel tardo pomeriggio di ieri nel locale del tratto iniziale del corso, a pochi passi da Lungadige Leopardi: erano le 18.30 quando dalla porta del bar ristorante è entrato un uomo, un cittadino di origine albanese. Il locale aveva aperto da poco meno di mezz'ora ed in quel momento Dal Pai si trovava all'interno in compagnia di un solo cliente.

L'esercente era seduto ad un tavolo, assieme all'avventore e stava approfittando del momento tranquillo per dare un'occhiata alla contabilità.
Quando è entrato, l'uomo si è diretto verso il bancone. A quel punto Paolo Dal Pai si è alzato dal tavolo per raggiungerlo ma prima ancora di rivolgergli un «buonasera», nel bel mezzo del locale, si è ritrovato con la pistola puntata alla tempia, con l'uomo che gli ha intimato di alzare le mani.

A quel punto è apparso evidente come il nuovo venuto non portasse la sciarpa alta sul viso, fino al naso, per proteggersi dal freddo del tardo pomeriggio, bensì per motivi molto meno nobili.
Dal Pai, immobilizzato dal misto di incredulità e di terrore, è comunque riuscito a non perdere il proprio sangue freddo. Dopo non aver perso di vista con la coda dell'occhio i movimenti dell'uomo, in un istante, guidato forse anche dall'istinto, ha approfittato di una sua esitazione per abbassare rapidamente un braccio e, con una mano, disarmare il suo aggressore.

In suo aiuto si è subito precipitato il cliente, che ha aiutato il titolare dapprima a bloccare il rapinatore, poi a tenerlo a debita distanza dalla pistola, nel frattempo finita a terra. Subito dopo, mentre Paolo Dal Pai bloccava il malvivente, ha contattato il 112. Nel frattempo anche alcuni passanti, notando il parapiglia all'interno, avevano allertato i soccorsi.
Il personale della centrale unica per l'emergenza ha subito girato la segnalazione alla polizia ed in corso Buonarroti si sono precipitate una pattuglia delle volanti ed una del Reparto prevenzione crimine a supporto dei colleghi.
I poliziotti hanno immobilizzato il malvivente, che nel frattempo aveva più volte cercato di divincolarsi.


 

IL TITOLARE: «HO CREDUTO DI MORIRE»

«Questo lavoro è la mia vita, ma non credo di aver mai avuto così paura prima d'ora: ho sentito la canna della pistola contro la tempia e mi sono visto già morto». Paolo Dal Pai, titolare del bar tavola calda Dolomiti, si appoggia esausto contro una parete del pronto soccorso. Ben evidenti le escoriazioni sulla mano, continua a portare le dita, quasi con un gesto involontario, sul punto esatto in cui il malvivente gli ha puntato l'arma. Un'arma poi rivelatasi giocattolo, «ma in quel momento ho pensato: ecco che spara. Chi poteva immaginare che fosse finta».
Dopo la denuncia in questura, Dal Pai è corso al pronto soccorso a farsi medicare, raggiunto subito dal figlio Massimiliano. «Ero seduto a uno dei tavoli con un mio cliente, stavamo parlando, quando ho visto questa persona entrare: aveva cappello, sciarpa e occhiali e puntava dritto verso il bancone, gli ho detto "buonasera" ma lui non ha nemmeno risposto. Ho fatto per alzarmi e chiedergli cosa desiderasse ma lui subito mi ha bloccato la testa e puntato la pistola. D'istinto ho reagito, con un colpo mi sono liberato ed è partita una colluttazione. Io gli tenevo il braccio dove aveva la pistola bloccato, e tra botte e spintoni siamo finiti fuori. Il mio cliente è corso ad aiutarmi ma sulle prime nemmeno lui aveva realizzato». Nel dimenarsi dalla pistola è partito un colpo, probabilmente ad aria. «Ma era ormai lontana fortunatamente, io lo tenevo immobilizzato e poi nel frattempo è arrivata la polizia, allertata dall'avventore. Me la sono vista brutta però sa? Mai in trent'anni mi era successa una cosa del genere: tentativi di scasso sì ma mai oltre».
Dal Pai oggi sarà come sempre dietro al bancone del suo locale. «Però mentirei se le dicessi che sono tranquillo, e ho un po' paura di come passerò la notte. Col senno di poi mi dispiace un po' anche per questa persona: so che ha dei genitori anziani, uno dovrebbe pensarci due volte prima di fare certe cose. Io poi non avrei avuto davvero nulla in cassa: ha scelto il locale sbagliato». Proprio in questi giorni Dal Pai e la moglie stavano valutando se cambiare gli orari di apertura del locale: «Nel tardo pomeriggio abbiamo pochi clienti, e per stare aperti uno dei due resta da solo per alcune ore. Volevamo chiudere prima. Ora, dopo questo episodio, valuteremo».

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