Corsi di genere: 6mila firme per riattivarli nelle scuole

Ha abbondantemente superato l’obiettivo delle 5 mile firme la petizione lanciata da un gruppo di persone capitanate da Maria Giovanna Franch che chiede al presidente della Provincia Maurizio Fugatti e agli assessori Bisesti e Segnana, la riattivazione dei percorsi di educazione alla relazione di genere nelle scuole trentine «bloccati» il 28 dicembre scorso.

«Un’eccellenza nel campo dell’insegnamento del rispetto nelle relazioni tra uomini e donne, con il fine ultimo di prevenire violenza e discriminazioni», si legge nelle motivazioni.

La richiesta è quella di «una società più giusta per sé e per i propri figli. Crediamo che la scuola abbia un ruolo cruciale nella promozione della cultura dell’uguaglianza e della parità di diritti e dignità per uomini e donne, e che sia obbligo della politica, nel rispetto della Costituzione, sostenere tutte le azioni tese al raggiungimento di tale scopo». Inoltre i promotori della petizione chiedono alla politica di adoperarsi per «non alimentare inutili e ambigue strumentalizzazioni ideologiche, rispettando l’autonomia delle istituzioni scolastiche e formative, e ancora prima la stessa Costituzione». Per chi volesse sostenere l’iniziativa, capire di più sul contenuto dei corsi, è possibile consultare il materiale e firmare on line su Change.org cercando la petizione «Riattiviamo i percorsi di educazione alla relazione di genere nella scuola del Trentino».

Sulla questione ieri è intervenuta anche la Flc Cgil che chiedendo alla Provincia Trasparenza, ha inviato una lettera al presidente Fugatti.
«Non si capisce sulla base di quali ragioni oggettive l’assessore Segnana abbia bloccato questo processo lasciando nell’impasse 24 istituzioni scolastiche e sospendendo ben 83 percorsi formativi per insegnanti, genitori e studenti. Peraltro non sono chiari i tempi che la titolare delle deleghe sulle pari opportunità intende spendere per fare gli approfondimenti che ritiene, quando i contenuti dei corsi sono chiari e vanno dall’educazione alle differenze di genere e al contrasto degli stereotipi, al rispetto delle differenze per contrastare la cultura della violenza di genere al superamento delle differenze che incidono sulla definizione dei percorsi formativi dei ragazzi e delle ragazze». La segretaria generale di Flc Cgil del Trentino, Cinzia Mazzacca, al presidente Maurizio Fugatti, chiede chiarezza e tempi rapidi sui tempi di queste verifiche.

«Per noi è doveroso fare chiarezza, per gli studenti, per le famiglie e gli insegnanti che questi corsi li avrebbero frequentati, ma anche per i professionisti che da un giorno all’altro si sono viste annullate le programmazioni. Purtroppo le ultime dichiarazioni dell’assessore Segnana non ci rassicurano». L’assessore Stania Segnana, infatti, al momento non sembra intenzionata a sbloccare la situazione e ha ribadito che ci sono molte persone che le chiedono di continuare sulla strada intrapresa, ossia quella della sospensione dei corsi.

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