Insulti e scritte di odio contro Boso e la Lega

E così anche il rispetto per i morti è andato a farsi benedire. Lo testimoniano le scritte comparse la scorsa notte in via Pietrastretta, la salita che da via Malvasia porta a via Spalliera. Nel mirino degli ignoti imbecilli è finito l’ex senatore Enzo Erminio Boso, tra i fondatori della Lega Nord in Trentino che il popolo del Carroccio ha salutato per l’ultima volta solo sabato. Non sono passate neanche 24 ore dal funerale e gli ampi spazi dedicati alla pubblicità ma rimasti bianchi sono stati riempiti dall’odio sotto forma di frasi ingiuriose tracciate con la bomboletta spray: «Boso ti rubiamo la salma»; «Arresto cardiaco per i leghisti»; «Tutti i leghisti come Boso» e «Boso morto carogna».
Parole violente che rispecchiano un clima che anche in Trentino si è incattivito. Solo pochi giorni fa, accanto all’ingresso di un noto locale del capoluogo era apparso un insulto indirizzato al governatore Maurizio Fugatti, che così aveva commentato sui social: «I soliti “democratici” imbrattano i muri di Trento pensando di farmi un torto. Ci fate pena, gli italiani perbene non hanno paura di 4 delinquenti amici dei clandestini».

Una vera e propria esplosione di odio e insulti aveva investito i social il giorno della scomparsa di Boso, verso la fine della scorsa settimana. Certo l’ex parlamentare era una figura controversa, che in vita ci era andato pesante nel criticare gli avversari politici, e nel parlare in pubblico - tra gli altri - di clandestini (tutti ricordano l’infelice frase «Se un barcone di immigrati affonda, io sono contento») e di anarchici («Avete una pistola? E allora bisogna sparare. Ne ammazzi una quindicina e dopo li hai calmati tutti»).

Ma su Facebook e Twitter molti utenti hanno superato la misura con commenti irripetibili. A uno dei soliti leoni da tastiera aveva risposto il leader della Lega Matteo Salvini, che aveva augurato a Boso di «proseguire la battaglia da Lassù». «Avvisaci quando ci vai pure te» gli aveva scritto un internauta, al che Salvini aveva commentato: «Porta rispetto almeno di fronte alla morte».

«Di fronte alla morte e al dolore gli imbecilli del web dimostrano ed esaltano la loro pochezza d’animo» ha commentato il segretario della Lega in Trentino Mirko Bisesti. Quindi il clima è stato scaldato dall’intervento del consigliere provinciale di Futura, Paolo Ghezzi, che aveva definito «Oblelix» come «prototipo del valligiano arrabbiato perfetto per i tv show nazionali, principe degli anti-buonisti. Burbera semidivinità bossista, ha sicuramente la colpa di avere ispirato il cattivismo di Salvini».

E aveva aggiunto: «Impossibile essere d’accordo con le sue idee contundenti e con l’aggressività machista che trasudava, gli si può riconoscere una terrificante coerenza e la sanguigna vitalità, da leader barricadero sulle barricate sbagliate. Ma, dopo aver combattuto la sua guerra, riposi in pace anche Enzo Erminio Boso, da Pieve Tesino (l’unica cosa, il luogo di nascita, che aveva in comune con De Gasperi)». Parole che non erano piaciute ai leghisti e al centrodestra, né a qualche esponente del Patt e del Pd.

Ieri, l’ultimo capitolo, con le scritte apparse in via Pietrastretta denunciate dal consigliere provinciale Devid Moranduzzo: «Siete solo dei vigliacchi. Solo dei grandi vigliacchi. Non uso altre parole, perché a differenza vostra sono un signore». E il segretario Bisesti ha aggiunto: «Poveretti. La vostra infamia e mancanza di rispetto si commenta da sola. Spero tanto che riescano ad identificare questi bravi ragazzi. Quanto è accaduto deve essere da monito per far sì che tutti si comportino e parlino in maniera più educata».

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