Notte Bianca, un successo a metà. Assalto alle casette, ma tanti i negozi chiusi

Assalto alle casette, ma tanti i negozi chiusi

di Marica Viganò

Tante persone a spasso, ma poche buste dei negozi sotto braccio: la «Notte Bianca» seconda edizione (la prima si svolse la scorsa stagione invernale, ma nel giorno dell'Immacolata) debutta nella serata che precede l'Epifania e la chiusura del Mercatino di Natale. I negozi aperti a macchia di leopardo - più quelli con le serrande abbassate che quelli che hanno aderito alla proposta di lavorare fino alle 21 - sono stati solo uno «spunto» per lo shopping dei saldi. La gente ha avuto l'opportunità di sbirciare tra la merce esposta in vetrina, c'è chi ha approfittato dell'apertura prolungata (alcuni punti vendita hanno fatto slittare l'orario di chiusura di venti minuti, mezz'ora) e c'è chi tornerà nei prossimi giorni, sperando che la percentuale di sconto salga ancora.

Via vai di persone al «giro al sass» e pizzerie e ristoranti del centro pieni, come in un qualunque altro sabato sera. Ma il vero polo d'attrazione sono state le due piazze del Mercatino. La temperatura non è stata un problema: a disturbare i piacevoli nove gradi registrati alle 20 dal termometro di piazza Cesare Battisti c'era solo il vento freddo, ma sia i turisti che i trentini erano adeguatamente coperti con berretti e sciarpe, qualcuno anche con la tuta da sci. E sempre in piazza Battisti si è registrato il primo «assembramento» attorno alla casette che offrono le specialità trentine da gustare, per l'ultimo vin brulè delle festività natalizie, per un piatto di canederli o la polenta con i crauti. Tantissimi i giovani che hanno scelto questo sabato sera alternativo. Al posto del «solito» ristorante, ieri sera appuntamento all'aperto, con le ragazze attirate soprattutto da strauben e strudel ed i ragazzi che hanno scelto il salato. In piazza Fiera l'assalto alle casette che offrono prodotti della gastronomia locale è stato continuo. E per concludere la serata al Mercatino (aperto fino alle 23), ancora un giro di brulè e cioccolata calda. 

È andata via via spegnendosi invece l'attenzione verso le casette che propongono addobbi natalizi e prodotti artigianali. Alcuni espositori hanno tentato la via degli sconti per invogliare ad acquisti last minute e d'occasione, promettendo un risparmio del 30% e anche più. Soddisfatto l'assessore comunale Roberto Stanchina. «È andata come da previsioni, abbastanza bene - evidenzia - Nessuno pensava di fare chissà che cosa, abbiamo dato l'opportunità a tutti di sentirsi liberi creando l'ultimo evento di questo straordinario periodo natalizio. Le polemiche le lascio agli altri: una ricetta per far funzionare le cose è guardare tutti nella stessa direzione».

Il riferimento è ai commercianti del centro, ai molti che non hanno aderito alla proposta del Comune di tenere i negozi aperti la sera. «Abbiamo portato una novità, quella della Notte Bianca invernale, è il secondo anno che la organizziamo: ovviamente non ha i numeri della Notte Bianca estiva per limiti ambientali, ma il successo del Mercatino c'è e la città è ben frequentata. Dove non c'è gente poi ci si lamenta per la sicurezza - prosegue l'assessore - In questa seconda edizione abbiamo avuto un afflusso maggiore rispetto alla prima. Riguardo ai negozi chiusi, dico che ognuno è libero di fare ciò che vuole quanto si parla di impresa privata. Ma si poteva creare un evento con più entusiasmo e sinergia. Alla fine, abbiamo chiesto ai commercianti l'apertura due ore in più, fino alle 21, non uno stravolgimento dell'orario. I negozi aperti la sera sono un'attrattiva: arriverebbe gente dalle valli e magari anche da Bolzano e da Verona».

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