Odontoiatria e problemi: si fa poca prevenzione

di Patrizia Todesco

Ogni anno la Provincia investe 13 milioni di euro per l'assistenza odontoiatrica ma gli obiettivi della legge provinciale 22 del 2007 non sono stati pienamente raggiunti soprattutto sul fronte della promozione e prevenzione odontoiatrica per i soggetti in età evolutiva. Il grido di allarme arriva dal dirigente del reparto di chirurgia maxillo-facciale dell'Azienda sanitaria Fulvio Campolongo che da anni è impegnato, anche a livello nazionale, per cercare di salvaguardare la salute orale soprattutto dei più piccoli. A preoccupare Campolongo è soprattutto la mancata creazione del piano individuale di prevenzione e della rete odontoiatrica pediatrica.  

Nemmeno dopo il pronunciamento del Tavolo di coordinamento per il controllo sull'attuazione delle leggi provinciali e per la valutazione degli effetti delle politiche pubbliche, che nella relazione finale aveva evidenziato le criticità e la necessità di favorire maggiormente il sostegno delle attività rivolte ai più piccoli, qualcosa si era mosso.  

Le problematiche che il Tavolo di coordinamento ha riscontrato nella verifica effettuata nel corso del 2018 erano state peraltro già anticipate, nel giugno 2015, all'assessora Borgonovo Re tramite la relazione elaborata a cura della Commissione per la verifica dell'attuazione della legge provinciale n. 22 del 2007, ma l'ex assessore Zeni, subentrato alla collega di partito, non aveva poi cambiato le cose. «In realtà - spiega Campolongo - alcuni provvedimenti sono stati presi come l'aver "liquidato" il presidente della commissione per la verifica dell'attuazione della legge (Campolongo appunto, ndr), aver rinnovato le direttive annuali senza alcuna modifica, aver sottoscritto una collaborazione con gli odotontoiatri privati per l'attuazione di interventi di prevenzione primaria odontoiatrica i cui risultati non si sono ancora visti e infine aver introdotto una nuova modalità di screening odontoiatrico sui bambini della seconda classe elementare che ha visto il tasso di adesione precipitare a meno del 30% rispetto al 90% assicurato dalla precedente modalità». 

Al nuovo esecutivo Campolongo, consapevole che le risorse mette in campo dalla Provincia sono ingenti e che gli obiettivi raggiunti non sono forse quelli sperati, lancia un invito. «L'auspicio - dice - è che il 2019 si apra con una nuova disponibilità di confronto costruttivo per un' eventuale revisione che, attraverso un intervento di cambiamento delle modalità fino ad ora adottate, riporti in primo piano, coerentemente con le previsioni della legge provinciale n.22 del 2007, le attività di prevenzione odontoiatrica in età evolutiva per massimizzare, in termini di miglioramento della salute orale, il ritorno complessivo delle consistenti risorse pubbliche impegnate nel settore». Continuare a curare gli adulti, per Campolongo va bene, ma in un sistema di risorse limitate l'obiettivo è quello di guardare ai bambini per fare in mondo che in futuro, con adulti curati da piccoli e dunque con denti più sani anche i bisogni di cura diminuiscano.

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