Itea, caccia ai «furbetti» degli alloggi Patto con la finanza, controlli più efficaci

Sarà sempre più dura la vita per i «furbetti» - non molti in verità - degli alloggi Itea. Inquilini che occupano appartamenti pagando canoni agevolati perché barano sulla situazione reddituale, o aspiranti inquilini che tentano di scalare la graduatoria nascondendo la loro reale situazione patrimoniale. Grazie ad una convenzione sottoscritta ieri tra il presidente di Itea, Salvatore Ghirardini, e il comandante provinciale della Guardia di finanza colonnello, Roberto Ribaudo, i controlli saranno sempre più efficaci. Sul fronte dell'edilizia abitativa si profila - ha confermato l'assessore provinciale Stefania Segnana, presente alla firma - anche un intervento normativo con una modifica dei parametri Icef che dovrebbe favorire i trentini nelle graduatorie Itea.  

Controlli già vengono svolti ogni anno da Itea, controlli che non possono che essere fatti a campione visto che l'Istituto si trova ogni anno di fronte a una valanga di circa 10.600 dichiarazioni Icef. Verifiche vengono fatte anche partendo da segnalazioni di assegnatari che notano situazioni sospette (come il vicino che guida una Mercedes nuova fiammante).«Nella quasi totalità dei casi dove si è riscontrato una dichiarazione mendace da parte della nostra utenza beneficiaria di un alloggio pubblico - spiega Itea - vi è stato un ricalcolo dell'Icef e di conseguenza per Itea spa il recupero pregresso del canone non versato. L'utente, a seconda dell'entità dell'indebito vantaggio, subisce una sanzione di tipo amministrativa o penale. Nel caso di uso illecito dell'alloggio da parte dell'utente, gli sfratti eseguiti sono un paio all'anno. La revoca dell'alloggio per tale causa porta allo sfratto solo a seguito del passaggio in giudicato della eventuale condanna penale.  

La sinergia con la Finanza, che dispone di strumenti molto più potenti ed efficaci per snidare i «furbetti», dovrebbe consentire di eliminare anche quei, pare comunque ristretti, casi di indebito godimento di un alloggio Itea. «Oltre a semplificare e rendere più efficaci i controlli - spiega il colonnello Ribaudo - il patto ha lo scopo di evitare che passi avanti in graduatoria nell'ottenimento di appartamenti dell'edilizia popolare chi non ne abbia realmente diritto, in spregio dei tanti realmente bisognosi di un'abitazione».
I controlli, concentrati sulle posizioni anomale caratterizzate da indici di pericolosità, riguardano l'effettiva situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare dei richiedenti selezionati: chi sarà scoperto con una posizione irregolare dovrà restituire i benefici indebitamente incamerati (canoni agevolati) e sarà segnalato alla Provincia per l'irrogazione delle sanzioni previste per le violazioni contestate e, ove ne ricorrano i presupposti, verrà segnalato all'autorità giudiziaria per gli eventuali profili penali. «La collaborazione con la Guardia di finanza - sottolinea Ghirardini - ci consentirà di essere sempre più equi nell'assegnazioni degli alloggi a chi ne ha realmente diritto: è un tema che tocca 25.000 persone». 

Il protocollo d'intesa - sottolinea la Guardia di finanza - rappresenta la naturale prosecuzione di un percorso di collaborazione con Itea, avviato già dodici anni fa, che ha già consentito alle Fiamme Gialle di svolgere una efficace azione di prevenzione e supporto agli organismi provinciali operanti nel settore dell'edilizia agevolata.

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