Quando il soccorso arriva dal cielo

Tra i lavori di squadra va annoverata anche l’attività di soccorso, che mette in gioco molte competenze diverse con un unico obiettivo, la salvaguardia della vita e dell’incolumità fisica dell’infortunato e dei soccorritori. Lo sanno bene al Nucleo Elicotteri del Corpo permanente dei Vigili del Fuoco di Trento che, in vista dell’apertura della stagione turistica, sta organizzando incontri formativi per gli operatori del soccorso sulle piste da sci.

Ieri a Mattarello è stato il turno dei Carabinieri, con una trentina di operatori presenti, guidati dal comandante provinciale, Colonnello Luca Volpi, e accolti da Ivo Erler, dirigente del Servizio Antincendi e Protezione Civile della Provincia autonoma di Trento e Comandante del Corpo permanente dei Vigili del Fuoco.

«Sono soddisfatto – ha detto Erler – per il livello di collaborazione che esiste tra operatori ed istituzioni dello Stato e della Provincia. Il Nucleo Elicotteri, che, come riconosciuto da molti, è una struttura di eccellenza, è a vostra disposizione per affinare le tecniche di soccorso in ambienti difficili come quello montano».  ECCO IL VIDEO DEL SUO INTERVENTO 

«Addestramento e preparazione – ha sottolineato il Colonnello Volpi – sono fondamentali per garantire un servizio all’altezza dei bisogni della popolazione». IL VIDEO: 

Come funziona un elicottero, come lo si impiega in attività operativa di soccorso, come un soccorritore a terra può cooperare al meglio con l’equipaggio in volo, cosa fare e cosa evitare perché la missione di soccorso sia un successo: a queste domande vuole rispondere il programma di incontri formativi che il Nucleo Elicotteri della Provincia sta dedicando ai soccorritori che operano sulle piste da sci.
Molti i consigli pratici per chi da terra collabora con i soccorritori che arrivano dal cielo.

L’appuntamento di ieri mattina, che ha visto protagonisti i Carabinieri, si è svolto presso la sede di Mattarello. Altri incontri sono stati dedicati o lo saranno agli altri corpi o realtà che garantiscono la sicurezza sulle piste da sci del Trentino.

La giornata formativa è cominciata con una lezione in aula, tenuta dal Comandante pilota Marco Abbagnale e dal Coadiutore di volo Giulio Ballabio, in cui si è parlato della «macchina elicottero» e di come funziona, delle sue potenzialità e dei suoi limiti operativi. Sono seguiti cenni di meteorologia e alcune informazioni sui limiti operativi legati alle condizioni del cielo, sopratutto in un ambiente montano, con luce e visibilità che cambiano repentinamente. Una mano, anche di notte, hanno spiegato gli operatori del Nucleo, arriva dallo sviluppo delle tecnologie, come i visori.

Si è approfondito anche il tema degli ostacoli che sono particolarmente pericolosi per il volo. I più temibili sono quelli che non si vedono, come cavi e fili, o corde per evoluzioni sportive (slackline) che si stanno sempre più diffondendo. Su questo tema l’occhio e l’aiuto di chi coopera da terra sono fondamentali. Ma pericolosi per gli elicotteri sono anche altri mezzi in volo nell’area operativa, parapendii o droni, che se avvistati vanno subito segnalati all’equipaggio.

Per il buon esito della missione di soccorso, è stato spiegato, è importante scegliere la zona di atterraggio più opportuna, che deve essere libera da ostacoli, come può capitare nei pressi delle piste da sci. La superficie di appoggio deve essere compatta e il più possibile piana. In fase di atterraggio bisogna ricordare che si muove una grande quantità di aria, che potrebbe pericolosamente spostare oggetti e fare danni alle persone o allo stesso elicottero. Anche eventuali curiosi vanno allontanati dalla zona di atterraggio prima che inizino le operazioni di soccorso.

L’interazione tra chi opera sull’elicottero e chi sta portando aiuto da terra è quindi fondamentale, anche per guidare l’atterraggio o l’avvicinamento dal cielo e per fare da punto di riferimento per il pilota. Il corso ha passato in rassegna anche le operazioni da fare a terra, ad atterraggio avvenuto, con particolare attenzione al tema della distanza di sicurezza dei mezzi rispetto all’aeromobile. La lezione in aula si è conclusa parlando delle manovre di «hovering» e con il verricello. A seguire tutti si sono recati all’hangar e sulla pista di atterraggio, per vedere da vicino gli elicotteri di soccorso e le apparecchiature di cui sono dotati.

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