Lo sfogo di Battiston: «Via dall'Asi senza giustificazioni»

«Quello che è accaduto non è una bella pagina per il mondo della ricerca da parte della politica italiana, e credo che richieda una profonda riflessione sull'autonomia degli enti di ricerca. Mi auguro che ora si riesca ad arrivare velocemente ad un cambio di testimone, perché perdere tempo significa perdere competitività, ruolo economico, posti di lavoro, visibilità internazionale».

Queste le parole del fisico Roberto Battiston, rimosso nei giorni scorsi a sorpresa dall'incarico di presidente dell'Agenzia spaziale italiana (Asi). Presente ieri all'inaugurazione dell'anno accademico, l'ordinario di fisica sperimentale, che è tornato ad insegnare nei giorni scorsi, non ha nascosto la propria amarezza per la vicenda, dicendosi «con la coscienza a posto» ma rilevando anche il mancato rispetto della procedura prevista dalla legge per il cambio della guardia al vertice dell'ente governativo. 

«Non ho ricevuto spiegazione sulla revoca dell'incarico - ha aggiunto - e nel decreto ormai pubblico non si dà alcun tipo di giustificazione. Si fa riferimento all'articolo 6 della legge 145/2002, che però prevede precise modalità che non sono state rispettate. Per mia fortuna, appartengo a quella categoria di persone che può servire il proprio Paese e tornare a casa senza rimpianti. Anzi, il calore con cui sono stato accolto da studenti e docenti mi ha dato nuova motivazione». 

Battiston ha lanciato un appello affinché si trovi un sostituto in tempi rapidi. A sostegno del docente nei giorni scorsi si è mossa buona parte del mondo accademico italiano, mentre la petizione on line ha già saperato le 18mila sottoscrizioni.

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