Sputi e minacce al conducente del bus

di Marica Viganò

Sputi contro l'autista e calci all'autobus. L'ennesimo episodio violento a bordo di un mezzo del trasporto pubblico urbano è avvenuto attorno alle 14 di martedì, sulla linea 3. Il vetro che separa il posto guida dal corridoio dell'autobus ha riparato il conducente dalla furia dell'aggressore, ma non dalla violenza verbale. «Ricordati la mia faccia, perché verrò in stazione a cercarti» è l'intimidazione che gli ha rivolto il giovane sconosciuto prima di andarsene. L'autista ha denunciato l'accaduto ai carabinieri. 

L'aggressore, un giovane di origine nordafricana, è salito sull'autobus alla fermata di via Menguzzato-Casteller per raggiungere il centro. Già il giorno precedente aveva tentato di obliterare un biglietto vecchio ed usurato ed i controllori a bordo lo avevano invitato a scendere in quanto il titolo di viaggio non era in regola. Martedì pomeriggio il giovane ci ha riprovato, imbattendosi nello stesso conducente. Ha mostrato il biglietto, dicendo provocatoriamente: «Vediamo se questa volta va bene». Ma il ticket risultava obliterato qualche giorno prima. Il ragazzo ha cercato di prendere tempo, fingendo di cercare nelle tasche un biglietto valido. Quando l'autista gli ha detto che la corsa doveva ripartire e che senza biglietto sarebbe dovuto scendere, il giovane ha dato in escandescenza. «Ha iniziato ad inveire contro di me e a tirare calci: sono fortunato perché c'era il vetro a proteggermi, sennò credo che mi avrebbe messo le mani addosso» spiega il conducente, che però non è riuscito a proteggersi dagli sputi: «Mi sono voltato per evitare il contatto con la saliva di quell'individuo, mi sono ritrovato con la divisa sporca». Ha ricevuto pure minacce di morte, con parole intimidatorie: «Mi ha detto di ricordarmi la sua faccia, perché mi verrà a prendere in stazione» spiega il conducente. L'intera scena è stata ripresa da un passeggero con il telefonino. 

Quanto il giovane se ne è andato (non prima di aver tirato altri calci al mezzo), l'autobus è subito ripartito per recuperare i minuti persi. Per evitare ulteriori disagi alle persone a bordo, una trentina, il conducente non ha chiamato le forze dell'ordine e ha preferito terminare la corsa. Solo a conclusione del turno si è rivolto ai carabinieri per la denuncia. Ieri era al lavoro, sulla stessa linea. 

Preoccupato per le minacce? «È la prima volta in 16 anni di lavoro che mi succede una cosa simile. Se dovessi farmi intimidire per queste parole farei meglio a cambiare mestiere», risponde. Il giovane aggressore, secondo il racconto delle persone che si trovavano sull'autobus, sarebbe già noto alle forze dell'ordine per aver combinato qualche guaio in passato. Ora sono in corso indagini per ricostruire l'accaduto, anche attraverso le telecamere installate sugli autobus di Trentino Trasporti. L'azienda è stata messa al corrente dell'accaduto. Sempre sulla linea 3, a fine giugno, si era verificato un episodio movimentato, nella notte: una ragazza, invitata a comperare il biglietto per poter usufruire del servizio visto che non aveva esibito nessun titolo di viaggio, aveva reagito sfilando le chiavi del mezzo pubblico dal quadro di accensione, per poi fuggire via lasciando l'autobus in panne.

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