Fersina e Arnò, allarme per la salute dei torrenti

di Andrea Orsolin

I corsi d'acqua trentini sono in pericolo, minacciati dalla diffusione delle centraline che ne riducono la portata. A lanciare l'allarme è il comitato per la difesa per le acque del Trentino, preoccupato soprattutto per le condizioni del torrente Fersina e dell'Arnò, ma vigile anche sugli altri corsi d'acqua presenti sul territorio provinciale.
Ieri nella Terza commissione della Provincia di Trento il comitato ha espresso i suoi timori sullo stato di salute del Fersina ed ha chiesto lo stop alle concessioni sul torrente Arnò, nel comune di Sella Giudicarie.
Presieduta da Mario Tonina, la commissione ha ascoltato i rappresentati del comitato per la difesa per le acque del Trentino. I rappresentanti del comitato SalvArnò hanno espresso tutte le loro preoccupazioni sull'utilizzo eccessivo del torrente. Sull'Arnò pesa la concessione di uno sfruttamento idroelettrico chiesto da una società privata e approvato dalla giunta provinciale nel luglio 2015, visto che non vennero ravvisati interessi pubblici sul corso d'acqua né problemi di carattere ambientale. Nel frattempo però il nuovo Comune di Sella si è mosso verso una valorizzazione sostenibile della valle di Breguzzo, facendo quindi emergere un nuovo interesse pubblico sull'Arnò.
Nella Terza Commissione è stata poi discussa anche la questione del deflusso minivo vitale (DMV), cioè la quantità d'acqua che, in un corso d'acqua, deve essere sempre presente a valle delle derivazioni idriche. E sul deflusso minimo vitale sono stati critici l'architetto Roberto Colombo, secondo il quale andrebbe sostituito con strumenti di valutazione più adeguati, ed il professor Siligardi dell'Università di Trento, che ha affermato come il sistema di valutazione attuale non dia garanzie.
Il comitato per la tutela del Fersina con Simone Petri ha sottolineato come la situazione del torrente sia grave, a causa degli ampli sbalzi di portata che si susseguono nell'arco della giornata, causati principalmente dalla centralina presente a Canezza, sulla quale sono state chieste ulterori valutazioni. L'ingegner Pocher dell'Appa (Agenzia Provinciale per la protezione dell'ambiente) ha affermato che sul Fersina si sta facendo una valutazione per il rinnovo delle concessioni delle centraline e ha ricordato che c'è la possibilità di riconsiderare le condizioni per le concessioni.
Il tema dello sfruttamento delle risorse idriche in Trentino continua quindi a far discutere. Ne ha parlato anche il Presidente della Provincia Ugo Rossi, nell'incontro di martedì scorso a Sanzeno (articolo a pag. 37), riguardo allo sfruttamento del torrente Noce e di una possibile soluzione attuabile nel lago di Santa Giustina.

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