Gioco d'azzardo, è polemica su Zeni Ha votato sì alla proroga sulla stretta

Chiedono spiegazioni all’assessore provinciale alla salute Luca Zeni le associazioni che lavorano per arginare la piaga della dipendenza dal gioco d’azzardo: Zeni è «colpevole» di aver votato favorevolmente all’emendamento presentato da Giacomo Bezzi (Forza Italia) che sposta avanti di 2 anni, al 2020, l’obbligo di dismettere gli apparecchi da gioco posizionati in luoghi sensibili, ovvero all’interno dei limiti imposti dalla stessa Provincia di Trento con la legge del 2015 che limitava il posizionamento di nuovi apparecchi in luoghi limitrofi a scuole, ambulatori, centri per anziani e luoghi di socializzazione di categorie a rischio.

«La decisione del consiglio provinciale di Trento di votare favorevolmente l’emendamento proposto dal consigliere di Forza Italia Giacomo Bezzi - scrivono in una nota Vincenzo Passerini , presidente C.N.C.A. Trentino Alto Adige, Cecilia Dal Rì , presidente Associazione A.M.A. e Paola Pisoni , Presidente Forum delle Associazioni Familiari del Trentino - ci lascia stupefatti e delusi perché rappresenta un passo indietro nella lotta all’azzardo e un cedimento alle pressioni delle lobby di chi guadagna sulle fragilità dei cittadini».

La legge provinciale 13 «Interventi per la prevenzione e la cura della dipendenza da gioco d’azzardo» prevedeva misure di contenimento del mercato dell’azzardo. In particolare vi si stabiliva che entro un lasso di tempo di 5 anni l’offerta di gioco dovesse essere ubicata altrove e quindi gli esercenti gestori di sale slot e vtl, dovessero rispettare determinate distanze da luoghi sensibili. «Quando le possibilità di gioco sono sotto casa - specificano le associazioni - è davvero difficile resistere, come ci spiegano decine e decine di giocatori e famiglie disperate, che abbiamo incontrato in questi anni. Inoltre diverse ricerche a livello internazionale affermano quanto la prossimità ai luoghi di gioco d’azzardo costituisca un fattore di rischio nello sviluppo di una dipendenza».

Il trend dei volumi di gioco d’azzardo, per quanto riguarda il settore delle Newslot-Vlt e comma 7 è in crescita: la raccolta in regione è passata da 886 milioni di euro nel 2014, a 898 milioni nel 2015 fino ai 916 milioni di euro del 2016. «Riduttivo - sottolineano le associazioni - pensare che il problema dell’azzardo sia rappresentato solo dal gioco online, che sicuramente preoccupa e apre nuove fette di mercato, ma come è evidente dai dati non elimina le problematiche già presenti».

«Questa proroga - incalzano Passerini, Dal Rì e Pisoni - è stata votata anche dell’assessore alla sanità Luca Zeni, che ben conosce i problemi della dipendenza da gioco d’azzardo patologico e che quindi per mandato dovrebbe porsi a tutela dei cittadini più fragili e della loro salute. L’assessore competente Alessandro Olivi si è astenuto e alcuni consiglieri del Partito Democratico hanno espresso voto contrario. A nome dell’associazionismo, del volontariato, delle famiglie dei giocatori d’azzardo e delle tante realtà che in questi anni hanno lavorato per sensibilizzare le persone sul tema del gioco d’azzardo chiediamo all’assessore alla salute e politiche sociali di motivare questa scelta che ci sembra più vicina ai poteri forti dell’azzardo che alla salute di tutti. Chiediamo inoltre al presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti, di invitare i capigruppo a riflettere e a valutare l’ipotesi di correggere la norma e ripristinare quanto previsto dalle legge originaria».

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