Cure intermedie, Zeni: «Ampliarle sul territorio»

Dal luglio 2017 sono stati accolti in Cure Intermedie nella struttura di via Piave a Trento 324 pazienti, in maggior parte trasferiti dai reparti di Medicina interna e di Geriatria dell’Ospedale S. Chiara, ma anche direttamente dal domicilio o dal pronto soccorso, per affrontare in sicurezza condizioni che richiedevano supervisione clinica, ma non ricovero ospedaliero. Si tratta di pazienti anziani, l’età media è di 80 anni, che hanno avuto un ricovero in ospedale per cause internistiche. L’Azienda sanitaria ha avviato la sperimentazione di un nucleo di 20 posti letto, grazie alla collaborazione con l’Apsp Beato de Tschiderer. La permanenza media è stata di 17 giorni, e più del 90% pazienti sono rientrati a domicilio, seguiti dal servizio cure domiciliari in due terzi dei casi.

I dati della sperimentazione sulle cure intermedie sono stati resi noti alla presenza dell’assessore provinciale alla salute Luca Zeni. «Credo che qui stiamo vedendo un pezzetto di futuro, perchè in un mondo che cambia dobbiamo essere capaci di adeguare costantemente la risposta che il sistema socio-sanitario offre ai cittadini sul territorio», ha sottolineato Zeni il quale ha annunciato che, «dopo questa positiva esperienza qui a Trento, siamo pronti ad ampliare il servizio anche in altre sedi sul territorio, ad esempio a Tione, Mezzolombardo e a Borgo Valsugana».

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