La rivoluzione nella Curia Uffici riorganizzati in 4 settori

Rivoluzione nell’organizzazione degli uffici della Curia trentina: dalla fine del prossimo mese di maggio le attuali strutture nelle quali si articola l’assetto della Chiesa trentina verranno accorpate in quattro nuove macroaree: Annuncio e sacramenti, affidata a don Rolando Covi; Testimonianza e impegno sociale il cui responsabile sarà don Cristiano Bettega; Cultura che sarà coordinata da don Andrea Decarli ed infine l’area che curerà amministrazione ed affari generali il cui responsabile sarà Claudio Puerari.


In una nota diffusa ieri nel pomeriggio la Curia ha parlato di un «nuovo assetto organizzativo» che «va nella direzione della semplificazione e della maggiore efficienza, spiegando che «la riorganizzazione è stata illustrata questa mattina (ieri, ndr) al personale».


Un nuovo assetto che non prevede, hanno spiegato tanto i responsabili della comunicazione della Curia che il vicario generale, don Marco Saiani, nessuna rinuncia ai dipendenti attuali.


Riorganizzazione dunque, ma senza tagli, con i circa settanta dipendenti che continuaeranno a svolgere il loro lavoro: da piazza Fiera è stato spiegato come quella adottata sia semplicemente una decisione con la quale si è voluto spingere su «emplificazione ed efficienza, in chiave pastorale, pensando alle mutate esigenze delle comunità cristiane sparse sul territorio», come ha precisato nella mattinata di ieri parlando al personale l’arcivescovo Lauro Tisi, che ha illustrato la riorganizzazione proprio assieme al vicario generale e moderator curiae don Marco Saiani.


A partire dalla fine di maggio, dunque le varie attività della Curia non saranno più frazionate in molteplici uffici, ma raccolte nelle quattro aree individuate per raccogliere i vari ambiti attuali, che vanno dall’assistenza del clero all’area vocazionale, dalla pastorale giovanile ai rapporti con le comunità parrocchiali, dalla gestione delle iniziative di carità alla cura del patrimonio culturale e archivistico.


Proprio per la eterogeneità degli ambiti da considerare, ed alla luce di un mutato scenario con le realtà parrocchiali sul territorio, l’arcivescovo ha deciso di puntare su una razionalizzazione, in modo da rendere più omogenea e semplice la vita quotidiana all’interno della Curia e di chi con gli aspetti amministrativi di quest’ultima deve interfacciarsi.


«I servizi forniti alla comunità e attraverso i quali la Curia porterà avanti la propria missione di annuncio del Vangelo e di forte impegno sociale rimarranno gli stessi», ha voluto sottolineare don Saiani, per evitare che questo nuovo corso deciso da monsignor Tisi possa venire interpretato come un «ridimensionamento» dell’attività della Chiesa trentina, soprattutto a pochi giorni dall’annuncio della volontà dei referenti della Curia di voler porre fine all’attività dell’emittente radiofonica diocesana «Trentino In Blu».


«Non si tratta di limitare l’attività o eliminare figure professionali, bensì di riorganizzare l’esistente per far sì che l’attività ne benefici in termini di efficienza e linearità di rapporti», è stato ancora rimarcato, oltre che nel nome di quella trasparenza che fin dal primo giorno monsignor Lauro Tisi ha voluto valorizzare come elemento forte e segnante del proprio episcopato.

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