Il dolore per la morte di «Edy» La chiesa di Montesover gremita

Dolore, commozione, ma anche tanti interrogativi per una morte improvvisa che ha interrotto tragicamente la vita di Edoardo Svaldi, 54enne agente di Polizia da poco in pensione, e ha scosso la comunità di Montesover e di un’intera vallata.

Tantissima gente, tra cui molti colleghi della Polizia di Stato, lo stesso questore di Trento Massimo D’Ambrosio e il già Prefetto Francesco Squarcina (ora in pensione), hanno voluto porgere ieri l’ultimo saluto ad Edoardo Svaldi, per oltre 30 anni agente attivo presso il Commissariato del Governo di Trento prima di diventare fedele autista dello stesso questore D’Ambrosio, scomparso tragicamente giovedì pomeriggio mentre stava tagliando della legna da ardere.

La piccola chiesa e l’attiguo sgarato della frazione, posta tra il Pinetano e la Valle di Cembra, non sono riusciti a contenere la partecipazione e la commozione di tanti paesani, amici e colleghi di lavoro che hanno voluto rendere un ultimo omaggio alla salma di Edy (così era chiamato dagli amici), stringendosi accanto alla sua bara, dove erano raccolti nel più profondo dolore il figlio Daniele, la sorella Manuela e il fratello Aurelio (anche lui dipendente della Polizia Postale di Trento).

«È difficile trovare una risposta ad un lutto improvviso e prematuro - ha spiegato il parroco don Mario Filippi - il Signore Risorto ci indica come in lui possiamo trovare la via della fede, e la vera vita che supera il dolore e la perdita di chi più amiamo. In tanti a Montesover ricordano la generosità e la disponibilità di Edoardo, il suo animo buono, ed il suo prezioso servizio degli altri sul lavoro e nella comunità».

Una figura nota ed apprezzata quella di Edoardo Svaldi sia in Valle di Cembra e nel Pinetano, ma nella vicina valle di Fiemme testimoniata dalla presenza dell’ex-sindaco ed ora consigliere provinciale di Valfloriana Graziano Lozzer, ed una delegazione della stazione dei carabinieri di Cavalese. Al termine della celebrazione funebre i colleghi della Polizia di Stato in pensione e congedati ha volto affidare Edoardo Svaldi alla protezione di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato.

«Rendici forti e generosi, nella reverenza e nell’adesione alla legge del Signore - ha ricordato un ex-collega citando la nota preghiera - a quanti la Patria ha chiamato ad assicurare tra i suoi cittadini concordia, onestà e pace affinché (nel rispetto di ogni legge) sia alimentato lo spirito di umana fraternità».

Un commosso ricordo ed un forte applauso hanno accompagnato anche le semplici parole di un nipote che ha voluto ricordare la simpatia e la generosità di «zio Edy», il cui ricordo resterà sempre vivo e presente anche di fronte al lutto e alla perdita delle persone care. La bara di Edoardo Svaldi è stata quindi accompagnata da due ali di folla nel vicino cimitero, mentre le prime ombre della sera spegnevano un giorno di primavera soleggiato ma carico di grande dolore e commozione. Un ultimo omaggio ad un uomo chi si è speso sino alla fine nel lavoro e nell’impegno per la sua comunità.

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