Dolomiti Pride, 50 eventi in attesa della sfilata

di Marica Viganò

Più di cinquanta appuntamenti che culmineranno con la parata festosa e - come promesso dagli organizzatori - coloratissima del 9 giugno. Il «Dolomiti Pride» si presenta alla città con un percorso di avvicinamento al discusso corteo (la Provincia di Trento ha detto no al patrocinio della sfilata) attraverso conferenze, spettacoli teatrali, mostre, presentazione di pubblicazioni, proiezioni cinematografiche che faranno tappa anche nelle zone periferiche. Non solo Trento e Bolzano saranno sede degli eventi che valorizzeranno la diversità, ma anche Tione, Riva de Garda, Baselga di Piné, Arco, Mezzolombardo. Il Pride diventa quindi un’opportunità per intraprendere un percorso di riflessione e sensibilizzazione per ribadire i valori dell’inclusione, dell’autodeterminazione e della lotta all’omofobia. Concetti che vengono spiegati nel documento politico pubblicato sul sito ufficiale dell’iniziativa www.dolomitipride.it.

«È importante che le istituzioni prendano posizione, come ha fatto il Comune di Trento, che ringraziamo per ospitarci in questa cornice» ha evidenziato Paolo Zanella, presentando le iniziative del «Dolomiti Pride» ieri pomeriggio a Palazzo Geremia. Accanto al presidente di Arcigay del Trentino, Arianna Fiumefreddo, coordinatrice di Rete lesbiche, gay, bisex e trans, e Marina Zanotelli di Agedo, l’associazione genitori di omosessuali. Il primo appuntamento è stato sabato scorso con il «Wapo White Spring Party», mentre ieri al teatro S. Marco è stato inaugurato il cineforum. Stasera alla sala della Fondazione Caritro si terrà un incontro promosso da Amnesty International sull’emigrazione a cui sono costrette le persone che subiscono discriminazioni nei loro Paesi d’origine.

L’avvicinamento alla parata del 9 giugno viene scandito da appuntamenti quasi quotidiani per promuovere la diversità e la libertà di potersi manifestare. Valori che vengono evidenziati nell’originale fumetto pubblicato sul libretto degli eventi del «Dolomiti Pride» e sul sito internet della manifestazione. Autore è «il Flaviatore», al secolo Flavio Rosati.
Tra gli eventi da segnalare, il confronto su «Chiese ed omosessualità. Esperienza anglicana, prospettive cristiane» con il patrocinio della Commissione pari opportunità della Provincia il 21 maggio, e il 30 maggio la conferenza a Sociologia su «Corpi, genere, sessualità in movimento».

«Il sostegno da parte dell’assessorato c’è. Sostenere significa condividere, ma anche finanziare alcuni appuntamenti» ha evidenziato l’assessora provinciale alle pari opportunità Sara Ferrari. «Mi stupisco che nelle istituzioni e nei partiti ci sia chi vive male questo evento, inserito in un percorso di riflessione e di inclusione» ha evidenziato l’assessore comunale Andrea Robol, che proprio ieri in consiglio ha risposto ad una domanda di attualità formulata dal consigliere leghista Vittorio Bridi in merito al «Dolomiti Pride».

Sull’evento, l’Alto Adige sta battendo il Trentino per 3 a 2: dal punto di vista istituzionale hanno dato il loro patrocinio all’iniziativa il Comune di Bolzano, il Comune di Merano e la Provincia di Bolzano mentre il Trentino al momento risponde con il Comune di Trento e la Commissione provinciale pari opportunità. Dopo il no della Provincia di Trento (niente patrocinio alla sfilata, riservando il placet per gli altri eventi), si attende la risposta del Comune di Rovereto. Se sarà positiva si arriverebbe ad un «pareggio», che tuttavia non toglie del tutto le ombre sulla decisione di Ugo Rossi. Hanno dato il patrocinio alla manifestazione anche il Forum Trentino per la Pace e l’ordine degli assistenti sociali Trentino Alto Adige.

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