«In auto o a piedi, vietato parlare con prostitute» Proposta della Civica Trentina, multe fino a 500 euro

di Franco Gottardi

Passa attraverso divieti e multe ai clienti la battaglia contro la prostituzione di strada. La previsione di sanzionare chi si ferma a parlare con una prostituta, in macchina ma anche a piedi, con una multa compresa tra 200 e 500 euro è inserita nella proposta di delibera della Civica Trentina in discussione nella prossima seduta di consiglio comunale, programmata per il 6 e 7 marzo. 

Andrea Merler, capogruppo della Civica e primo firmatario, ha inteso raccogliere il disagio dei cittadini residenti nelle zone della città maggioremente interessate al fenomeno, persone stanche di convivere con situazioni di degrado e di continuo disturbo provocato dal viavai di macchine e di automobilisti in cerca di lucciole sotto le loro case. «Non vogliamo sindacare sulla libertà di ognuno di impiegare sé stesso nelle attività che ritiene più opportune e la proposta non comporta valutazioni di tipo etico - spiega Merler - ma semplicememente non vogliamo che gli abitanti di via Tomaso Gar piuttosto che di alcune zone di Gardolo siano trattati come cittadini di serie C. Cambiare il regolamento di Polizia urbana potrà contribuire a limitare la prostituzione di strada, dopodiché personalmente credo che la riapertura delle case chiuse sarebbe una scelta da Paese civile». 

La proposta della Civica Trentina era stata depositata già l'estate scorsa e la commissione politiche sociali del Comune, presieduta da Michele Brugnara, vi aveva dedicato numerose sedute, sentendo le forze dell'ordine, i volontari di strada, i Comuni dove sono stati presi provvedimenti simili, fino ad arrivare a elaborare una propria proposta di mozione, votata da nove commissari su dieci con la sola contrarietà di Antonia Romano, dell'Altra Trento a Sinistra. Il punto centrale del documento è identico a quanto prospettato dalla Civica Trentina, cioè l'introduzione del divieto di contattare le prostitute in strada e la relativa sanzione. In più prospetta un rafforzamento degli interventi di protezione sociale rivolti alle vittime dello sfruttamento sessuale favorendone l'integrazione sociale e non prevede la possibilità di multare anche le donne pizzicate in atteggiamenti che manifestano l'intenzione di adescare, come nella proposta di Merler. L'iniziativa della commissione sembrava aver assorbito quella della Civica e aveva buone possibilità di passare in consiglio comunale, visto l'ampio schieramento favorevole. Ma alla fine i due commissari della Lega e quella della Civica presenti in commissione hanno cambiato idea e deciso di non sottoscriverla. Merler ha infatti voluto tener duro e portare in aula il suo documento. «Se poi qualcuno lo vorrà modificare basta che presenti degli emendamenti» spiega l'autore della proposta. 

A questo punto Brugnara non presenterà la proposta elaborata in commissione, non essendo più un documento trasversale ampiamente condiviso. «Forse può diventare un tema che la maggioranza fa proprio ma bisogna aprire un confronto interno per esserne sicuri. Vedremo» annuncia l'esponente del Pd. Sul tavolo per ora resta dunque la proposta della Civica, su cui la prossima settimana le forze politiche saranno comunque chiamate ad esprimersi. 

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