Seicento migranti fermati sui treni Identificati dalla polizia ferroviaria di Trento e di Bolzano nel 2017

di Marica Viganò

Oltre seicento stranieri irregolari sono stati sorpresi a bordo dei treni diretti al Brennero nel corso del 2017. Il dato, confermato dal Compartimento della polizia ferroviaria di Verona, emerge dal bilancio dell'attività della polfer di Trento e di Bolzano e riguarda anche le identificazioni nei pressi delle stazioni. La media, dunque, è di due denunce al giorno. I migranti arrivano da Paesi extra europei, dall'Africa in particolare, non parlano italiano o conoscono solo poche parole nella nostra lingua, e hanno come mèta l'Austria e la Germania. Desiderano ricongiungersi ai parenti, cercano nel cuore dell'Europa la sicurezza e la tranquillità che non avevano nel Paese d'origine. 

Otto giovani della Sierra Leone sono stati trovati a fine novembre a bordo di un convoglio merci, fermo allo scalo di Roncafort. Del gruppo faceva parte anche un minorenne. Un paio di settimane prima alla stazione del Brennero gli agenti avevano trovato, nascosto sotto il pianale di un vagone merci, un bimbo di 5 anni della Sierra Leone. Era solo. Il piccolo, che aveva detto ai medici di chiamarsi Anthony, era in evidente stato di ipotermia. I genitori sono stati rintracciati un mese dopo, in un centro per migranti della Baviera. Avevano raccontato di aver perso di vista il bimbo in una stazione italiana: erano diretti in Germania e pensavano che fosse salito su un altro treno con lo zio, per la stessa destinazione. Storie drammatiche di chi è costretto a lasciare il proprio Paese a causa della guerra o per la troppa miseria, ma anche storie di sfruttamento di chi è più debole: a fine 2017, nel corso di un'operazione della questura di Bolzano, sono stati arrestati un iracheno ed un egiziano per immigrazione clandestina, accusati di aver organizzato trasferimenti verso l'Austria e la Germania a bordo di treni merci, dietro il pagamento di 150 euro a testa. Circa 50 gli stranieri che in soli sette giorni hanno tentato, attraverso i due sfruttatori, di superare il confine del Brennero.  

Per il controllo dell'asse ferroviario del Brennero sono partite nel 2015 e vengono confermate anche quest'anno le pattuglie «miste» della polizia ferroviaria: a bordo dei treni sono in servizio un poliziotto italiano, operativo, un collega austriaco ed un collega tedesco come «osservatori» per le verifiche dei documenti dei passeggeri. Seicento, dunque, sono stati i migranti non in regola con i documenti sorpresi lo scorso anno dalla polfer di Trento e di Bolzano. «Le attività congiunte, oltre a quelle ordinarie, svolte in stazione ed a bordo treno, hanno permesso di rintracciare complessivamente 2.894 stranieri in posizione irregolare e di scortare 3.386 treni» viene evidenziato in un comunicato riassuntivo dell'attività svolta in tutta Italia dalla polizia ferroviaria.  

Sono state impegnate nei controlli oltre 196.000 pattuglie in stazione e più di 43.500 a bordo treno. Sono stati scortati complessivamente 93.029 convogli ferroviari (con una media di circa 254 treni al giorno). Predisposti inoltre 15.399 servizi antiborseggio con agenti «in borghese», sia negli scali che sui convogli. Gli arresti sono stati 1.255 e le denunce 8.963, nel corso di più di un milione di controlli. Nel 2017 sono state rintracciate 1.241 persone scomparse, di cui 1.143 minori. 
Anche la polfer di Trento ha partecipato alle campagne di educazione alla legalità ed alla sicurezza «Train... to be cool», con l'obiettivo di sviluppare nei più giovani la cultura della sicurezza: gli agenti hanno incontrato oltre 39.000 studenti in tutta Italia.

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