Aggressione con lo spray Il «buttafuori» a processo

di Marica Viganò

Inseguiti in auto nella notte, bloccati in mezzo alla strada e poi aggrediti. In ospedale sono finiti due ventenni, mentre per altri due amici solo un forte spavento e qualche fastidio dovuto allo spray al peperoncino spruzzato contro di loro. Per il violento episodio accaduto una notte d'estate, due buttafuori devono ora rispondere davanti al giudice delle accuse di violenza privata e lesioni personali. Gli imputati sono due trentini residenti nel capoluogo, che nell'agosto del 2015 lavoravano come addetti alla sicurezza in un locale sul lago di Caldonazzo. Nel procedimento penale si sono costituiti parte civile i quattro amici, tutti residenti in val di Cembra.

Quella che dai racconti fatti dalle vittime pare una vera e propria «spedizione punitiva», sarebbe partita da un episodio banale, da un botta e risposta all'ingresso della discoteca fra gli addetti alla sicurezza ed alcuni ragazzi che volevano entrare per festeggiare un compleanno. Forse ci sarebbe dell'altro, dietro a questo episodio: come alcuni giovani avevano riferito agli inquirenti all'indomani dei fatti, si vociferava che nel locale gli addetti alla sicurezza facessero una selezione dei clienti, spesso escludendo i giovani di origine straniera.

Voci o probabili illazioni, ma il ragazzo picchiato - di fatto - è di origine nordafricana e quella sera voleva divertirsi con gli amici per un'occasione particolare, il suo compleanno. Lo stesso giovane ha raccontato di essere stato bloccato all'ingresso del locale, ma di aver tentato ugualmente di entrare; sarebbero poi volate parole grosse e minacce, al punto da essere stato costretto correre via, a nascondersi nelle vicinanze del locale e poi a rifugiarsi nell'auto sulla quale lo stavano aspettando i suoi tre amici. La macchina è subito partita in direzione Pergine, seguita da una piccola utilitaria sulla quale erano saliti i buttafuori.

La corsa dei quattro amici è finita all'altezza del lago di Canzolino, quando il conducente è stato costretto a fermare la propria auto a causa di una brusca manovra della vettura che stava alle loro calcagna. Uno dei buttafuori ha poi spruzzato spray urticante all'interno dell'abitacolo, costringendo i quattro amici a scendere dal mezzo. A quel punto sono iniziate le botte. Uno dei ragazzi è stato spinto nel bosco, mentre il nordafricano che poco prima era stato allontanato dal locale è stato colpito con calci e pugni (prognosi di otto giorni oltre ad un arrossamento agli occhi dovuto allo spray urticante, come evidenziato nel referto del pronto soccorso). Le indagini sono state condotte dai carabinieri.

Degli aggressori, solo due sono stati riconosciuti. Per D.P., 30 anni, l'avvocato Maurizio Pellegrini ha chiesto la messa alla prova: se supererà positivamente il programma (si tratta di lavori legati alla pubblica utilità) il reato verrà cancellato. L'altro imputato, L. C., 35 anni, difeso dall'avvocato Claudia Vettorazzi, comparirà davanti al giudice la prossima udienza, fissata a gennaio 2018.

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