Rossi difende l'autonomia Se ne parla a «Otto e mezzo»

Il referendum per l’autonomia di Lombardia e Veneto e le istanze della Catalogna hanno riacceso i riflettori sulla specialità del Trentino e dell’Alto Adige. Un’occasione importante per spiegare le ragioni storiche dell'autogoverno del Trentino.

Su questi temi è tornato ieri sera, da Sondrio, il governatore trentino Ugo Rossi, invitato dal sottosegretario Ugo Parolo e dal presidente della provincia Luca Della Bitta a spiegare quali sono gli ingranaggi che muovono la macchina che ha portato il popolo trentino attraverso il lungo viaggio del «fare da sè».

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Nella foto il governatore della Lombardia Roberto Maroni con il presidente Ugo Rossi. A destra, seduto, un perplesso Walter Kaswalder, noto autonomista cacciato dal Patt

Ricordando De Gasperi, Kessler, ma prima ancora le decine di migliaia di trentini che negli anni ‘40 sotto l’egida dell’Asar sono scesi in piazza per rivendicare ciò che sentivano come un loro patrimonio millenario, Rossi ha spiegato che l’autonomia non arriva per caso, né si può pigiare un interruttore per farla apparire improvvisamente sullo schermo della realtà.

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Enrico Mentana, direttore del Tg La7

L’autonomia - ha detto - è un percorso faticoso, da affrontare ogni giorno, prova ne sono le ormai 154 norme di attuazione che hanno portato il Trentino ad avere sempre più competenze, sempre con l’obiettivo di organizzare al meglio gli strumenti con cui vincere le sfide del futuro.

Parole che arrivano dopo i giorni di bufera successivi al «Mentana Day» quando il direttore del Tg La7, ospite a Trento del Festival delle Resistenze, non le aveva mandate a dire ai difensori dell'autonomia speciale. «Duole dirlo qui in Trentino - aveva detto a fine settembre sotto il tendone allestito in piazza Battisti - ma le regioni e Province a Statuto speciale non hanno più senso. Ci sono state delle condizioni storiche che hanno determinato queste autonomia: il multilinguismo, le minoranze. Ma dagli anni Settanta, con le regioni elettive, sarebbe ragionevole che l’autonomia l’avessero o tutte o nessuna».

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L'ex governatore dell'Alto Adige Luis Durnwalder

Ma torniamo all'incontro con Rossi. L’autonomia - è stato detto - è descritta come un privilegio pagato dallo Stato. «Noi non costiamo nulla a Roma - ha spiegato Ugo Rossi - perché finanziamo con le risorse prodotte in Trentino tutto ciò che serve ogni giorno ai nostri cittadini e ai nostri ospiti.

«Anzi, visto che le amministrazioni usano come benzina i soldi delle tasse, ebbene si deve sapere che, dai 9 decimi del gettito che ci spetterebbe da Statuto, siamo già scesi a 7,5 perchè con due “Patti” con il Governo abbiamo deciso di contribuire al risanamento del debito italiano versando 1 miliardo e 100 milioni di euro ogni anno attingendo ai 4,5 miliardi circa che rappresentano il volume del nostro bilancio».

Di autonomia si parlerà tra l’altro da un altro importante “palcoscenico”, la popolare trasmissione televisiva Otto e mezzo, in onda stasera su La7.

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