Battisti: «Non devo scuse ai familiari delle vittime»

«Tutte le morti sono deplorevoli. Ma non c’è motivo che io chieda scusa per qualcosa che hanno commesso altri».

Cesare Battisti, condannato in Italia all’ergastolo per quattro omicidi, risponde così alla domanda se intenda mandare un messaggio alle famiglie delle vittime che la giustizia italiana gli imputa. I

In un’intervista all’Ansa l’ex terrorista afferma di sentirsi «brasiliano» più che italiano dopo tutti gli anni trascorsi lì come rifugiato, anche perché in Italia contro di lui c’è solo «odio e risentimento».

L’Italia è «un Paese così arrogante», ha detto Battisti intervistato dal quotidiano brasiliano «Folha de S.Paulo».

A Roma «sono convinti che sia un compito per loro facile portarmi via» dal Brasile, ha aggiunto l’ex terrorista, definendo l’atteggiamento italiano nei suo confronti come un’espressione di «orgoglio e vanità».

Il presidente brasiliano Michel Temer ha l’occasione di compiere «un grande atto di giustizia e umanità nei miei confronti», ha aggiunto Battisti.

«Vorrei che il presidente Temer prendesse coscienza profonda della situazione - ha proseguito l’ex terrorista - anche perché ha tutti gli strumenti giuridici e politici per fare un atto di umanità e lasciarmi qui» in Brasile. «La mia arma per difendermi non è fuggire. Mi trovo dal lato della ragione, ho tutto dalla mia parte», ha sostenuto Battisti.

«Sono in prescrizione dal 2013 e non si può tornare indietro dopo cinque anni», ha aggiunto l’ex terrorista, riferendosi alla decisione dell’ex presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, di concedergli asilo politico nel 2010.

«Adesso abbiamo un governo veramente democratico in Brasile e non possiamo dare protezione a un criminale. L’estradizione deve essere fatta», ha detto a Milano il sindaco di San Paolo, João Doria, dopo aver incontrato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

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