Riduzione per i «nidi» Da ieri al via le domande

Da ieri i genitori dei bambini che frequentano gli asili nido d'infanzia comunali e il servizio di Tagesmutter possono fare richiesta per la riduzione dei costi. Chi presenta la domanda entro il 31 dicembre 2017 potrà verificare di essere idoneo alla concessione del contributo, ricevendo i benefici economici già per le tariffe dell'anno 2017. Secondo una stima dell'Agenzia provinciale per l'assistenza e la previdenza integrativa (Apapi) dovrebbero essere circa 3.000 le famiglie interessate, per un totale di 3,7 milioni di euro. 

L'intervento si inserisce all'interno della domanda per l'ottenimento dell'assegno unico, il nuovo strumento messo a punto dalla Provincia per il contrasto alla povertà. Proprio a partire da ieri (e fino al 31 marzo 2018) è possibile presentare le domande per l'assegno unico 2018 in base a redditi e patrimoni del 2016. Nello specifico, la richiesta per l'ottenimento dell'assegno unico 2018 contiene automaticamente la possibilità di verificare il diritto a ricevere lo «sconto» per asili nido e Tagesmutter relativamente all'anno di frequenza 2018. 

Le famiglie che hanno interesse, invece, a disporre di tale «risarcimento» per la frequenza nel 2017 devono presentare richiesta entro il 31 dicembre di quest'anno. «È stata definita una tariffa unica provinciale proporzionale alla condizione economica delle famiglie (da 40 a 250 euro mensili per Icef fino a 0,40)», spiega il dirigente dell'Apapi Gianfranco Zoppi . Attraverso la domanda unica 2016, le famiglie potranno avere una riduzione delle rette di asili nido comunali e Tagesmutter per l'anno 2017. Il contributo provinciale andrà a coprire la differenza tra i costi realmente sostenuti dalle famiglie e la tariffa unica. 

In che maniera le famiglie possono «abbattere» i costi per i servizi fruiti nel 2017? «Chi ha presentato la domanda unica 2016 (Icef redditi 2015) - spiega Zoppi - ottenendo l'assegno regionale al nucleo familiare per il 2017 e/o il contributo famiglie numerose per il 2016 non deve fare nulla. L'Apapi, infatti, conosce l'Icef del nucleo familiare e l'Iban per effettuare il pagamento». Le famiglie che hanno presentato domanda unica 2016 senza aver avuto diritto all'assegno regionale al nucleo familiare per il 2017 e/o il contributo famiglie numerose per il 2016 devono recarsi presso il Caf dove hanno presentato la domanda unica, e integrarla inserendo i dati del proprio Iban. Anche le famiglie che non hanno ancora presentato la domanda unica 2016 sono invitate a recarsi al Caf per presentare domanda di abbattimento delle tariffe 2017. 

Il rimborso arriverà sulle coordinate bancarie fornite dagli aventi diritto. Sul «quando» resta un punto interrogativo. «Il sistema - chiarisce Zoppi - deve andare a regime. Dobbiamo collegarci con 120 comuni trentini, che ci comunicheranno i dati delle tariffe di asili d'infanzia e servizi Tagesmutter: per portare tutto a regime può servire tempo. Ad esempio, per la gestione dei servizi di mensa scolastica, il collegamento con 16 Comunità di Valle ha richiesto sei mesi prima di arrivare a regime. Ora attendiamo dai comuni il primo flusso di dati relativi alle tariffe entro il 31 ottobre, in maniera da poter procedere al primo pagamento entro la fine dell'anno. Per chi non dovesse ricevere nulla nel 2017, gli arretrati saranno pagati nel 2018».

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