Trentino trasporti, aumentano le aggressioni contro gli addetti

A seguito dell'introduzione dell'attività di vendita di biglietti a bordo «si è visto un incremento dei casi di insulti e minacce» contro dipendenti di Trentino trasporti.

A segnalarlo è l'assessore provinciale alle infrastrutture Mauro Gilmozzi, nel rispondere all'interrogazione presentata sull'argomento dal leghista Maurizio Fugatti. Undici i casi, tre dei quali sfociati in querele da parte del personale di bordo.

In uno dei casi l'episodio, in Rendena, ha portato anche all'interruzione del servizio.

Gilmozzi spiega che l'incremento (nel 2016 i casi di intemperanze da parte di passegggeri contro il personale viaggiante ed i conducenti erano stati quattro) è dovuto anche ad un aumento dei controlli a bordo di autobus, pullman del servizio extraurbano e convogli e precisa che «per la maggior parte gli episodi si sono conclusi con insulti verbali», senza dunque sfociare fortunatamente in vere e proprie aggressioni fisiche.

Riguardo al caso dell'inizio del mese di agosto, con un cittadino straniero che aveva aggredito due addetti di Trentino trasporti, Gilmozzi ha confermato quanto già era stato precisato nell'immediatezza del fatto anche dal Cinformi: «Il protagonista dell'episodio non risulta essere mai stato coinvolto in progetti di accoglienza della Provincia ed aveva dichiarato il falso dicendo di essere ospite della residenza Brennero. Era invece un soggetto accolto in Sicilia e al quale era stata negata la richiesta di protezione internazionale.

La sua posizione di irregolare ha fatto scattare il decreto di espulsione adottato dalla questura di Trento».

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