2018, adunata degli alpini a Trento La macchina organizzativa al via

Al quartier generale dell’Adunata 2018 l’attività è febbrile. Mancano meno di otto mesi (236 giorni) al grande evento di Trento (11-12-13 maggio 2018), ma con il primo settembre scorso si sono aperte le prenotazioni per un posto letto o una piazzola.

Prenotazioni rigorosamente on-line, sul sito adunatatrento2018.it Telefonate e e-mail sono solo informative. Alle Albere, negli uffici messi a disposizione gratuitamente in viale Olivetti dalla Castello Sgr, approntati dal sapere artigiano di molte penne nere trentine, sono distese sui grandi tavoli le mappe della città, sono in consultazione i depliant dei gadget ufficiali, si tengono piccole e grandi riunioni.

«Abbiamo avuto bisogno di questa sede dedicata all’adunata - spiega il presidente della sezione di Trento, Maurizio Pinamonti - perché l’attività normale della sezione va avanti regolarmente e sarebbe stato impensabile accavallare anche la gestione dell’adunata in vicolo Benassutti».

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A TRENTO LA QUINTA ADUNATA

Quella di Trento sarà l’adunata numero 91. Voluta con caparbietà e assegnata a Trento con convinzione perché dedicata al tema della pace e della riconciliazione in occasione del centenario della fine della prima guerra mondiale. Per Trento sarà la quinta (anche se la prima, quella del 1922, si tenne al Contrin).

Le altre, nel 1938, 1958, 1987. Trento sale così a quota 5, come Roma e Genova, nella speciale classifica storica delle città sede di adunata nazionale. In testa ci sono Torino e Trieste, con 6. Mentre per l’adunata 2018 Trento non ha avuto rivali, per quella del 2019 si sono candidate Milano e Matera.

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I NUMERI

Trento, poi, è la seconda più numerosa sezione a livello nazionale, dopo Bergamo e prima di Verona. Con i suoi oltre 24.000 soci, dei quali 2.850 aggregati. Si tratta degli «amici degli alpini», la nuova categoria di affiliato Ana introdotta per dare linfa all’associazione dopo l’abolizione del servizio militare obbligatorio, ormai quasi quindici anni fa. Non possono indossare la penna nera né sfilare alle adunate; vengono presentati da due soci effettivi. Non possiamo trovare oggi alpini (quelli di leva) con meno di 32 anni: l’ultima classe di naja, infatti, è stata la 1985. Magari in futuro, sul modello di altri paesi europei, si potrà ripensare a una mini-naja di qualche mese. Intanto, i trentini che sono militari di carriera o in ferma volontaria nel corpo degli Alpini, sparsi in tutta Italia, sono circa un centinaio.
Il mondo degli alpini trentini vive sulla capillarità dei suoi gruppi, a volte di una decina e poco più di persone, o di centinaia di iscritti. Sono 263, a fronte di 178 comuni, in 19 zone geografiche. Sono l’ossatura del movimento.

LOGISTICA

Si stanno progettando 8.000 posti nelle tende autogestite che saranno montate in città. Una vera e propria cittadella alpina sorgerà nell’area del futuro Not, in zona Ghiaie/Al desért: «Ottantamila metri quadri verso il Palatrento e circa sessantamila in zona Protonterapia. La sezione di Torino ha già prenotato 8.000 metri quadri» precisa Renzo Merler, vicepresidente della sezione di Trento e delegato alla logistica e alla viabilità dell’adunata.

Poi si stanno predisponendo 6.000 posti letto nelle palestre delle scuole cittadine e altri mille in quelle dei dintorni del capoluogo. Altre 7-8.000 persone si prevede che dormiranno nei circa 1.200 camper previsti. Le brandine per tende e palestre sono già state passate in consegna a Trento dopo l’adunata di Treviso. Sono in un magazzino di Rovereto, messo a disposizione da Trentino Sviluppo. Il posto branda più semplice costerà 20 euro per tre notti. 10 euro il posto a terra. 25 la branda con kit cuscino, lenzuola usa e getta, coperte.

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