Palermo, calpestata la memoria di Falcone: distrutto un busto

Gli atti vandalici sono una triste consuetudine per la scuola intitolata a Giovanni Falcone, allo Zen, quartiere con zone di degrado a Palermo.

Eppure le azioni che negli anni hanno distrutto, imbrattato e divelto il busto del giudice palermitano sono quelle più odiose, quelle che più a lungo rimangono nella memoria. Ieri mattina il volto di Falcone è stato staccato dal busto e usato come ariete per rompere il muro dell'istituto.

«Oltraggiare la memoria di Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria», ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Voci di condanna e di solidarietà da tutto il mondo istituzionale nazionale e locale.
Il busto è stato donato alla scuola nel 1997 dall'Istituto superiore per la difesa delle tradizioni ed è stato più volte danneggiato.

Già 15 giorni dopo l'inaugurazione venne mozzata la testa. Nel 2003 con un altro atto di vandalismo fu tranciato il naso e imbrattato il volto. L'ultimo restauro era stato ultimato poco prima della cerimonia di commemorazione della strage di Capaci, il 23 maggio scorso. E adesso il nuovo raid a pochi giorni dal ricordo di un altro giudice ucciso nel 1992: Paolo Borsellino. Proprio come successe nel 2014.

Il 18 luglio di quell'anno, qualcuno ha dato fuoco ad alcuni banchi. Poi è stato imbrattato il busto che raffigura Giovanni Falcone e bloccato l'ingresso dell'edificio con la colla. Nel 2012 era stato rotto il naso di marmo del magistrato.

A poco servono le telecamere piazzate nella scuola. Gli inquirenti sono al lavoro per trovare i responsabili, ma c'è scarso ottimismo. Molto più positiva, almeno in chiave futura, la sorella del magistrato, Maria Falcone. «Il gesto di quattro delinquenti - dice - non vuol dire, come ho sentito, che Palermo sia una città irredimibile, non è cosi, è solo questione di tempo, come diceva mio fratello Giovanni».

La presidente della Camera, Laura Boldrini, parla di «gesto ignobile e vigliacco». Nella serata di ieri un altro episodio sconcertante: ignoti hanno bruciato un cartellone con un'immagine di Giovanni Falcone posizionato davanti i cancelli della scuola Alcide De Gasperi e che faceva parte di un gruppo di altri cartelloni che erano stati realizzati nei giorni scorsi dagli studenti della scuola di piazza papa Giovanni Paolo II. Lo ha reso noto il Comune di Palermo.

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