Troppi rifiuti, odori e ratti Casa sigillata a Povo

di Paolo Giacomoni


Lo chiamano «barbonismo domestico» e rappresenta un fenomeno diffuso e in costante aumento soprattutto nelle grandi città. Si tratta di persone, non necessariamente in difficoltà economiche, che hanno una casa, qualcuno abita in appartamenti prestigiosi o in villette con giardino, luoghi potenzialmente accoglienti dove, di fatto, vivono come se fossero per strada, circondati da montagne di oggetti di vario genere, in condizioni igieniche disastrose, spesso facendo a meno dei servizi (gas e luce).

Ed è qui che i cosiddetti «accumulatori» consumano la propria ossessione: conservano spazzatura, oggetti e animali, conducendo tra le quattro mura una vita da «clochard».

Una «realtà sommersa», nascosta dietro una porta chiusa che non sfugge ai vicini o agli amministratori di condominio; sono proprio loro, spesso, a fare le segnalazioni che nella maggior parte dei casi arrivano sempre quando la situazione è ormai al limite.

È successo nei giorni scorsi anche a Povo e non in una baracca isolata in montagna, né in un casolare di campagna né in un residence-alveare, ma in un piccolo potenzialmente prestigioso appartamento in via Sabbioni dove, proprio su segnalazione dei vicini allarmati dall’odore e dalla presenza di grossi ratti nelle vicinanze, hanno allertato la polizia locale.

L’ispezione nell’appartamento di un sessantenne pensionato, da qualche anno residente nel sobborgo, ha evidenziato una situazione al limite della vivibilità con i locali letteralmente colmi di immondizie: il pavimento, il letto, la cucina, ogni angolo riempito con migliaia di oggetti, quantità indecifrabili di rifiuti di ogni tipo, cartoni, giornali, depliant, cibo, vestiti, pile di stoviglie non lavate da mesi.

Inevitabile da parte della polizia locale, intervenuta insieme ai vigili del fuoco, l’isolamento dell’appartamento con l’apposizione dei sigilli quale «Area interdetta per problemi igienico sanitari» e la conseguente immediata «derattizzazione» delle aree esterne.

L’uomo, con evidenti problemi, è stato ovviamente segnalato e assegnato ai servizi sociali competenti. Una situazione pare di capire, non legata a problemi economici (l’appartamento è di proprietà, l’uomo ha una pensione), ma è probabilmente riconducibile ancora una volta al dramma della solitudine, all’isolamento sociale, a quella «povertà relazionale», che sta colpendo sempre di più le nostre città.

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