Ambientalisti contro il golf alle Viote Asuc e Lipu: Bondone da difendere

di Franco Gottardi

Asuc e Lipu contro il campo da golf alle Viote del Monte Bondone. «Quella zona è una cristalleria. Quando si affrontano certe questioni bisogna muoversi con i piedi di piombo. Il golf a 18 buche se lo sognano» annuncia Sergio Merz, presidente della Lipu, la Lega per la protezione degli uccelli.

Negli incontri avvenuti nelle scorse settimane con Dario Maestranzi, il consigliere delegato per il Monte Bondone, Merz aveva fatto presenti le perplessità degli ambientalisti su determinati interventi.

«Purtroppo - commenta ora - niente di nuovo sotto il sole. Si sfrutta il territorio in maniera inappropriata. Ma se fino a Vason hanno deciso di fare un luna park bisognerebbe avere almeno un po’ di rispetto per la zona successiva».

Il presidente della Lipu ricorda l’esistenza di 600 ettari di foresta demaniale, del biotopo e del valico di Bocca Vaiona di interesse primario per le rotte migratorie, del sito di importanza comunitaria delle Tre Cime, riserva integrale.

Ed è perplesso anche sulla promozione spinta della mountain bike e della fat bike, la bici a ruote larghe per pedalare sulla neve, anche per la presenza di fauna selvatica da tutelare, come il fagiano di monte.

«Si dimentica - aggiunge - che lì c’è anche l’orso e non vorrei mai che poi un ciclista scendendo a rotta di collo vada a sbatterci contro, prendendosi una zampata».

Anche le Asuc della zona pedemontana, che avevano avviato un confronto con Maestranzi sulla valorizzazione ambientale e naturalistica della piana, sono rimaste negativamente colpite dall’idea del campo da golf e con un messaggio via WhatsApp hanno scritto al consigliere delegato che considerano interrotto il dialogo.

«Anche se il territorio dove si vorrebbe fare lo sciagurato intervento non è di nostra competenza - spiega Flavio Franceschini, presidente dell’Asuc di Vigolo Baselga - c’era l’accordo verbale che le Viote non dovevano essere toccate da interventi di tale portata».

Ad avanzare la proposta di quello che è stato denominato provvisoriamente Wild Park Golf Viote, poi rilanciata da Maestranzi, è stata la pro loco del Bondone, presieduta da Sergio Costa. Il quale di fronte alle critiche ribadisce come si tratti di un «link», un campo a basso impatto ambientale che non prevede movimenti terra e limita il trattamento del terreno ai soli green di arrivo attorno alle buche.

«È solo un’idea e non ancora un progetto - precisa - ma comunque non interessa alcuna area tutelata. Penso che sarebbe una struttura in grado di aumentare la qualità dell’offerta turistica in Bondone, allungando la stagione estiva e portando clientela con abitudini di spesa almeno doppie rispetto agli standard. Inoltre grazie allo sfalcio e alla gestione darebbe anche opportunità di lavoro».

Favorevole all’ipotesi il sindaco di Garniga Terme, Valerio Linardi, sul cui territorio si svilupperebbe il campo da golf. Lo considera un’opportunità per lo sviluppo del Bondone. Ma ricorda anche come i proprietari dei terreni siano Provincia e Comune di Trento, attraverso l’Azienda forestale. «Se loro sono d’accordo - assicura - noi siamo pronti a modificare il nostro piano regolatore».

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