Il premio nazionale Solinas all'«Incorreggibile» Coser

di Andrea Tomasi

Manuel Coser, 38 anni di Trento, ha vinto il premio nazionale «Solinas Documentario per il Cinema». Un riconocimento che, per il filmaker di Ravina, arriva per il soggetto «L’incorreggibile»: la storia di un uomo che, dopo 46 anni vissuti in carcere, torna in libertà, affacciandosi su un’Italia molto diversa da quella degli anni Settanta.

«L’INCORREGGIBILE»: UN PICCOLO VALLANZASCA

«A 70 anni - spiega lo scrittore e regista - si prepara ad una nuova nascita, come un bambino: una seconda nascita dopo 46 anni di “gestazione”. Si affaccerà su un mondo che non riconoscerà, come un piccolo che scopre le cose per la prima volta e che, dietro alle sbarre, è riuscito a conservare principi e valori». Il protagonista del film, un racconto cinematografico che segue la realtà documentaria, è descritto da Coser come un «ladro gentiluomo». «Per ora non posso fare nomi e dare troppi dettagli. Posso dire che è stato condannato quale rapinatore seriale: una vita, la sua, vissuta nella periferia milanese negli ambienti della mala resa nota da personaggi come Renato Vallanzasca».

LE PAROLE DEI GIURATI

Queste le parole dei giurati che hanno assegnato il primo premio (5.000 euro) a Coser, che ha superato una difficile selezione (dieci i finalisti su 70 progetti presentati): «La storia di un uomo che, dopo 40 anni di reclusione, si apre alla vita con tutte le incertezze che ne conseguono. Il progetto mette in luce le possibilità narrative insite nel fare cinema documentario, tra il racconto di un’esistenza e la sua imprevedibile trasformazione».

La dotazione del Premio e delle Borse di Sviluppo è messa a disposizione dalla Società Italiana degli Autori ed Editori nell’ambito del progetto triennale avviato da SIAE e destinato alla formazione e promozione dei giovani autori.

IL PERCORSO DI MANUEL COSER

Nato a Trento nel 1979, formatosi in ambito letterario con studi comparati sulla teoria del romanzo ed il rovesciamento fantastico della verità storiografica, Manuel Coser - fratello del fotoreporter Alessio Coser - è approdato alle produzioni video con la realizzazione di reportage d’inchiesta. Nel 2010, assieme a Vito Foderà, per Current Tv (la televisione online di Al Gore, con Vanguard Italia), realizzò una videoindagine sulle discariche in Trentino e sul traffico di rifiuti tossici scoperto dal Corpo forestale dello Stato.

A Trento alternava il lavoro di videomaker a quello di educatore presso la cooperativa Kaleidoscopio di Povo. Ora vive e lavora a Torino. Si dedica alla realizzaizone di docufilm, oltre alle collaborazioni nel mondo della pubblicità. «Ma faccio anche il libraio» ci tiene a sottolineare. Il mestiere è però quello di narratore in video: «Il documentario permette di indagare forme di racconto più articolate ed universali, per ascoltare e riverberare le voci che stanno oltre la verità assodata».

INCONTRO TRA INCORREGGIBILI

Il protagonista de «L’incorreggibile» lo ha conosciuto attraverso i propri contatti nel mondo del sociale: «Ho collaborato con la onlus Voci Erranti, che promuoveva il teatro in carcere. Avere dei permessi per entrare e raccontare la vita nelle nostre carceri è difficile. Oserei dire drammatico. Io ho avuto il sostegno sia dell’area educativa che del direttore di questo carcere piemontese».

È stato difficile convincere «L’incorreggibile» a diventare il protagonista del film? «Lui era disposto a fare un percorso di relazione. Detta tutta, penso che parlare con qualcuno che non sia la guardia carceraria o lo psicologo non fosse male per lui, che comunque è una persona che ha mille interessi e che in prigione ha avuto anche il ruolo di bibliotecario».

NELL’ALBO CON SORRENTINO E ARCHIBUGI

Il docufilm per il momento esiste sulla carta ma Coser è intenzionato a farlo diventare reale. Il premio Solinas - che in passato è stato assegnato a nomi noti quali Antonio Tabucchi, Francesca Archibugi e Paolo Sorrentino - si divide in due fasi: un giudizio sul cosiddetto trattamento (un romanzo breve, che nel caso di Coser era composto da 25 pagine), sul soggetto e sulle note di regia (la documentazione più tecnica). La valutazione viene fatta su buste anonime, onde evitare i sospetti di raccomandazioni. C’è poi la seconda fase in cui vengono valutati anche i girati dei dieci finalisti.

Questo premio - spiega - è importante perché il poprio nome accanto alla parola Solinas fa rizzare le antenne ai professioniti del settore e permette di far arrivare il proprio lavoro ai festival e alle varie film commission nazionali.

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Manuel Coser in una foto scattata dal fratello Alessio

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