Furto al negozio di cellulari Un anno di reclusione

Assieme al fratello maggiore venne accusato della «spaccata» al negozio di cellulari Jotel, di via Pranzelores a Trento nord. Il furto avvenne nella notte fra il 29 febbraio ed il primo marzo 2016. L’imputato, un ventunenne di origine marocchina che ora si trova all’estero per lavoro, ieri è stato condannato in rito abbreviato a un anno di reclusione ed a 120 euro di multa. Per lo stesso episodio il fratello, che agì a volto scoperto e dunque venne identificato con maggiore sicurezza, era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e patteggiò.

I ladri di cellulari entrarono in azione alle 3 di notte, come era apparso dalle telecamere di videosorveglianza. Nelle immagini registrate dall’impianto di sicurezza del negozio si vedevano arrivare due individui a piedi dalla rotatoria dei Caduti di Nassiriya.

A tradire i fratelli era stato il loro abbigliamento, piuttosto vistoso: i giubbotti e le scarpe, in particolare, erano stati riconosciuti dagli investigatori dell’Arma (si è trattato di un’indagine congiunta dei carabinieri delle aliquote operative di Trento e Borgo), dopo un non facile confronto con il materiale raccolto nell’ambito di altre operazioni.

I due avevano mandato in frantumi a colpi di mazza i doppi vetri della porta d’accesso al negozio, dal lato est, a fianco dell’edicola. Neppure l’allarme, subito scattato, li aveva fatti desistere. La refurtiva - in totale circa 44 telefoni cellulari di varie marche e modelli, più altri dispositivi ed apparecchi elettronici per un valore di circa 7mila euro - non era stata trovata, ma sotto uno dei letti dell’abitazione dei fratelli, in Valsugana, i carabinieri avevano rinvenuto la confezione ben nascosta di un iPhone 6, il cui numero di serie coincideva con quello di uno dei prodotti rubati dal negozio di Trento nord.

 

 

 

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