«Gli uffici scolastici del Trentino commissariati» Polverone sull’istruzione provinciale

di Matteo Lunelli

Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate oggi dal rappresentante del sindacato Delsa, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, «ribadisce l’assoluta trasparenza dell’operato del Dipartimento alla conoscenza rispetto alle procedure messe in atto al fine di ottemperare alle ordinanze del Consiglio di Stato».

Lo si legge in una nota dell’amministrazione provinciale trentina. «Questa trasparenza - aggiunge il presidente - è oltretutto confermata dal fatto che le procedure in questione ed i relativi esiti sono state puntualmente comunicate dal Dipartimento provinciale competente al Consiglio di Stato affinché quest’ultimo potesse valutarne la coerenza o meno con quanto dallo stesso tribunale disposto con le relative ordinanze.

L’amministrazione - conclude il presidente - ovviamente si riserva di valutare in modo più approfondito gli effetti delle notizie diffuse oggi al fine di tutelare nelle sedi appropriate la propria immagine e l’operato delle proprie strutture».

Ma cosa è successo esattamente? Qui sotto la cronaca e il video.


 

I documenti ufficiali parlano chiaro, chiarissimo: dall’8 novembre scorso la dott.ssa Daniela Beltrame, dirigente del Miur e attuale Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto è stata nominata Commissario ad acta presso gli uffici scolastici della Provincia autonoma di Trento.

Tuttavia, si legge ancora nei documenti, «un’oggettiva mancanza di trasparenza ha reso impossibile l’esecuzione dell’Ordinanza fatta dal Consiglio di Stato».

E ancora: «La documentazione depositata dalla Provincia di Trento è assolutamente lacunosa, parziale, incongruente e inidonea». La dott.ssa Beltrame si è presentata in via Gilli per accedere i documenti, ma, secondo quanto riporta Delsa, sarebbe stata trattenuta in attesa dell’arrivo dell’avvocatura della Provincia, nella figura dell’avvocato Pedrazzoli, che avrebbe impedito alla commissaria di insediarsi negli uffici.

Insomma, ciò che è sempre stato negato o quantomeno tenuto nell’ombra da oggi diventa ufficiale: gli uffici scolastici del Trentino sono commissariati. O meglio: attualmente il commissariamento è sospeso (e questa sarebbe un’ulteriore conferma che era in atto) fino al 23 febbraio prossimo, quando ci sarà una nuova udienza fissata dal Consiglio di Stato.

Precisiamo subito: la scuola lunedì ricomincerà regolarmente, i docenti insegneranno e gli alunni impareranno. E questo anche dopo il 23 febbraio. La questione, ora, è diventata totalmente politica: tutto è partito dal ricorso degli ormai «famosi» 164 insegnanti ricorrenti, ma adesso il polverone non riguarda solamente loro, ma tutto il mondo dell’istruzione trentina.

A denunciare la situazione il presidente di Delsa Mauro Pericolo:

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