Padrona di casa ricattata Lui: «Faccio saltare tutto»

Non solo non pagava quanto dovuto alla proprietaria dell'immobile dove era in affitto, ma chiedeva - minaccioso - che fosse lei, la locataria, a pagare una specie di «affitto al contrario». Una richiesta perlomeno singolare, anzi estorsiva. E infatti ieri il Tribunale ha condannato l'ex inquilino - un marocchino di 39 anni residente a Lavis - a 2 anni di reclusione per tentata estorsione.


La vicenda era partita come un classico caso di inquilino moroso, circostanza frequente specie in periodi di crisi economica. Mese dopo mese, il debito aumentava e così anche il nervosismo della proprietaria dell'immobile. Il locatario però non lasciò la casa, anzi. Secondo l'accusa, quando si trovò sottoposto ad ingiunzione di pagamento, essendo moroso per 11 mensilità del canone «compiva atti idonei - si legge sul capo di imputazione - diretti a costringere la stessa (omissis, la proprietaria) ad effettuare un versamento, pari ad una mensilità d'affitto sul "proprio" conto corrente intestato alla moglie convivente annotandone gli estremi su un foglietto che lasciava alla (omissis, la proprietaria) minacciandola che in caso contrario non avrebbe lasciato l'appartamento e, al rifiuto della (omissis) minacciava di far saltare l'appartamento creando danni di valore ben maggiore della cifra richiesta».

Pare che l'inquilino sia stato piuttosto esplicito su cosa sarebbe accaduto in caso di mancato pagamento di quanto richiesto: «Altro che un affitto! Vedrai che faccio saltar tutto l'appartamento!» sono alcune delle frasi riportate nel capo di imputazione. E ancora: «Io non uscirò mai da quell'appartamento! Puoi chiamare tutta la polizia che vuoi!».


La locataria però non si fece intimidire e sporse querela ai carabinieri di Lavis denunciando gli atteggiamenti estorsivi da parte dell'inquilino. Denunciò anche di aver subito danni all'immobile: l'inquilino avrebbe fatto fuoriuscire deliberatamente l'acqua dalla vasta da bagno facendola filtrare fino all'appartamento sottostante.


L'imputato negava di aver minacciato la proprietaria e sosteneva che i canoni non erano dovuti. Quanto alla richiesta di denaro, secondo la difesa non era un'estorsione, tanto che l'inquilino aveva chiesto di essere pagato con bonifico bancario.

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