Due ragazze a cena e l'88enne «spennato»

Prelievi dal suo bancomat: 20enne indagata

di Flavia Pedrini

L'aveva ospitata a cena a casa sua insieme ad un'amica e le aveva anche dato 20 euro, convinto che quel denaro servisse ad una giovane mamma. Lui, anziano, si era forse fatto intenerire dalla storia della donna, con un bimbo di pochi mesi da crescere e in cerca di un lavoro. Sta di fatto che la sua generosità - questo almeno sostiene l'accusa - è stata ripagata nel peggiore dei modi: la donna, con la complicità dell'altra giovane (non identificata), gli avrebbe rubato il bancomat ed avrebbe prelevato 1.750 euro.

A processo, con l'accusa di furto e indebito utilizzo di carte di credito, è finita una 20enne italiana. Ieri mattina, però, c'è stato un piccolo colpo di scena. Il giudice ha infatti accolto l'eccezione sollevata dall'avvocato difensore, Giuliano Valer, il quale ha rilevato che, per il secondo reato, si doveva passare attraverso l'udienza preliminare (e non la citazione diretta). Dunque il giudice ha annullato il procedimento e restituito gli atti al pm. 

La vicenda risale allo scorso febbraio. La donna, secondo quanto denunciato dalla vittima - un ottantenne trentino - lo aveva avvicinato in città. Un approccio cortese: «Ho un bambino di sei mesi da crescere e cerco un lavoro». L''uomo si è fermato a parlare con lei e le ha anche offerto qualcosa da bere e mangiare al bar. Poi si sarebbe offerto di aiutarla a preparare un curriculum. Lungo la strada che portava al suo ex ufficio si è fermato a prelevare denaro allo sportello. Quindi, deciso a dare almeno un piccolo aiuto, le ha consegnato 20 euro. Il documento per cercare lavoro, alla fine, non era stato però preparato, perché la ragazza non avrebbe avuto con sé i dati necessari. 

Il giorno seguente la donna ha contattato nuovamente l'anziano e lo ha incontrato mentre attraversava la città. In quell'occasione era in compagnia di un'amica, una donna più grande di lei, molto elegante e bella. Le due donne, a quel punto, avrebbero proposto all'ottantenne di cenare insieme a casa di lui: hanno preparato la cena e mangiato. L'ottantenne, però, deve avere iniziato a sospettare che ci fosse qualcosa di strano, tanto da decidere di nascondere prudenzialmente il suo portafoglio in un armadio, in mezzo ai vestiti. Non appena terminato di mangiare, con la scusa di dover andare ad allattare il bambino, la giovane imputata ha detto di doversene andare e, l'amica, l'ha ovviamente seguita.

La certezza che le due donne avessero qualcosa da nascondere si è palesata poco dopo, quando sul cellulare della vittima è arrivato un sms che lo informava di avere prelevato la bellezza di 1.750 euro con il bancomat. L'anziano, a quel punto, si è precipitato in camera ed ha scoperto che la tessera era sparita dal portafoglio. L'ipotesi è che, in un momento di distrazione, una delle due donne l'avesse prelevata.

Sta di fatto che al generoso ottantenne non è rimasto altro da fare che sporgere denuncia e chiedere il blocco del bancomat. Dopo le indagini dei carabinieri la ventenne è stata però identificata ed ora deve rispondere di furto in concorso con persona rimasta ignota e utilizzo indebito della tessera bancomat intestata all'anziano. Ma la difesa respinge le accuse, sostenendo che si tratta di un errore di persona. In particolare, ribatte l'avvocato Valer, l'anziano sostiene di avere scorto sulla pancia della giovane una cicatrice da taglio cesareo, ma lei avrebbe avuto un parto naturale.

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