Sabato 3 settembre prima unione civile tra due omosessuali

di Domenico Sartori

Ad ogni modo, una data storica. Da segnare sul calendario: sabato 3 settembre 2016. Quel giorno, in municipio a Trento, davanti al sindaco Alessandro Andreatta , ci sarà il primo, formale riconoscimento di una coppia omosessuale. La prima unione civile del Trentino. 
Prima applicazione della legge.
L'unione civile è il termine con cui la legge indica il nuovo istituto giuridico di diritto pubblico, analogo la matrimonio, che ha portato al riconoscimento della coppia formata da persone dello stesso sesso. La legge è la n.76 del 20 maggio scorso, nota come «Legge Cirinnà», dal nome della senatrice del Partito democratico che ne è stata promotrice e prima firmataria. L'unione civile estende alle coppie omosessuali la quasi totalità dei diritti e dei doveri previsti per l'istituto del matrimonio, esclusa la discussa stepchild adoption , anche se la norma precisa che «resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti» in modo da non impedire, come avvenuto, il pronunciameno dei giudici sui casi di adozioni per le coppie gay.
La «specifica formazione sociale» sancita dalla legge, non prevede l'obbligo di fedeltà come per i coniugi del matrimonio, anche se è rimasto il riferimento alla vita familiare. Con la costituzione dell'unione civile le parti acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri; hanno l'obbligo reciproco all'assistenza morale e materiale e alla coabitazione. Entrambe le parti sono tenute, ciascuna in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire ai bisogni comuni. Le parti concordano tra loro l'indirizzo della vita familiare fissando la residenza comune. Viene applicato il codice civile sul regime patrimoniale della famiglia e la comunione dei beni e si regolano i diritti successori e le norme sulla reversibilità.
Le «regole» del Comune.
Il 23 luglio scorso, con il decreto 144 del presidente del Consiglio dei ministri, è stato approvato il regolamento attuativo delle unioni civili. E ieri la Giunta comunale di Trento ha approvato la delibera dell'assessora Chiara Maule (che ha la responsabilità dell'anagrafe) che fissa le disposizioni organizzative per le unioni civili. Nella sostanza, la decisione è stata quella di parificare, sul piano organizzativo, le unioni ai matrimoni civili. Significa che le coppie gay potranno scegliere, come per i coniugi che celebrano il matrimonio, di fare la loro «dichiarazione costititutiva dell'unione civile» nei luoghi deputati: a Villa Mersi, a Villazzano, nella Sala Falconetto o nella Sala Stampa di Palazzo Geremia, in via Belenzani, presso una delle dodici Circoscrizioni cittadine, o presso gli uffici dell'anagrafe in piazza di Fiera. La delibera approvata dalla Giunta Andreatta conferma le tariffe «matrimoniali»: 200 euro per avere a disposizione, per un'ora, Villa Mersi, la location più prestigiosa; 100 euro per l'utilizzo (30 minuti) della grande Sala Falconetto; 50 euro (sempre per mezz'ora) per la più sobria Sala Stampa al pianterreno di Palazzo Geremia. Resta invece la gratuità del servizio presso le Circoscrizioni e l'anagrafe.
«Dipende dalle diverse esigenze» spiega l'assessora Maule «c'è chi non si fa problemi di spesa e sceglie Villa Mersi, o chi preferisce la Sala Stampa, dotata di pianoforte, con un bell'atrio a disposizione. Ma c'è anche chi, per sposarsi, semplicemente si presenta all'anagrafe con i testimoni, senza coinvolgere parenti e amici».
Niente pubblicazioni.
Per le unioni civili non sono previste pubblicazioni. Basta che la coppia si presenti in municipio, almeno 15 giorni prima dell'evento, e compili un apposito modulo che indica generalità, stato famiglia e quant'altro dà modo all'anagrafe di verificare eventuali incompatibilità, sottoscrivendo la «richiesta di costituzione dell'unione civile tra persone dello stesso sesso». Poi, davanti al sindaco o a un suo delegato in qualità di ufficiale di stato civile, le due persone pronunceranno il «sì», cioè «confermeranno la costituzione dell'unione civile tra di loro», dopo che il sindaco avrà recitato la classica formula: «Oggi, davanti a me, sono personalmente comparsi...».
Nessun «obiettore» in Giunta.
Tocca al sindaco, ora, stabilire a chi delegare (assessori, consiglieri comunali) le unioni civili. Ieri, nella riunione di Giunta, erano assenti due assessori, Roberto Stanchina e Marika Ferrari. Ma nessuno ha avanzato obiezioni: tutti disponibili a «celebrare» le unioni. «Nessuna preclusione» dice l'assessora Maule «si tratta di applicare una legge. Le uniche perplessità riguardano il come far capire che si tratta, per legge, di altra cosa dal matrimonio. Stessa dignità, ma una cosa diversa. Per cui, ci siamo detti, per le unioni civili non è ad esempio il caso di utilizzare il verbo "celebrare"». Il tre settembre, la prima unione civile sarà dichiarata alle 11.30 presso la Sala Stampa di Palazzo Geremia, e a ufficializzarla sarà il sindaco Andreatta. È, fino ad ora, l'unica richiesta depositata in municipio. Ci sono altre manifestazioni di interesse, che dovrebbero concretizzarsi in futuro.

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