Comitato Torre Vanga all'attacco dopo le aggressioni alla polizia: «Spaccio continuo, servono più agenti»

Il sindacato di polizia lamenta la perdita di poteri con l'approvazione della legge sul reato di tortura: «I criminali diventeranno vittime»

di Chiara Turrini

«Criminali organizzati che non temono nemmeno poliziotti armati. La situazione va affrontata con serietà». Franco Dapor, presidente dell’Associazione Rinascita Torre Vanga, esprime una preoccupazione condivisa con abitanti ed esercenti del centro cittadino. Dopo i violenti fatti di cronaca che di recente hanno interessato polizia e vigili in piazza Dante e in piazza Portela, il tema della sicurezza dell’area tra piazza Santa Maria Maggiore, via Roma e via delle Orfane torna d’attualità. Quello della notte tra sabato e domenica scorsi è l’ultimo episodio, in ordine di tempo: due pattuglie di polizia sono state circondate da un gruppo di stranieri, due poliziotti sono finiti al pronto soccorso e un ragazzo in cella. Ecco quindi che dalla politica arrivano manifestazioni di solidarietà, dagli operatori e dal sindacato considerazioni preoccupate, e da parte dei cittadini l’appello a fare qualcosa.
 
Se i cittadini chiedono più capacità di intervento, il Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia (Coisp) denuncia una drastica riduzione dei poteri a seguito della legge nazionale - di imminente approvazione a Roma. Scrive il Segretario del Coisp, Stefano Fiorentini: «Mentre al Governo stringono i tempi per l’approvazione del reato di tortura, le forze dell’ordine sono sempre meno tutelate e sempre più impotenti. Mi risulta difficile credere che i cittadini stiano a guardare - continua - mentre al Governo è sempre più vicina l’approvazione del reato di tortura, che di fatto, così com’è strutturato, fermerà il lavoro delle forze dell’ordine». 

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